Tra gli studenti del nostro campione è, in ogni caso, il telefono cellulare, la tecnologia più diffusa: solo un esiguo 0,4% dichiara di non possederne uno. Il dato risulta, peraltro, allineato con le tendenze nazionali a livello dell’intera popolazione: nel 2011, secondo le rilevazioni ISTAT, il telefono cellulare è la tecnologia più presente nelle famiglie italiane, secondo alla sola televisione (Figura 1), e ben più presente del personal computer, del videoregistratore, dell’accesso ad Internet, della connessione in banda larga, dell’antenna parabolica ed della consolle per videogiochi. Il cellulare, oltre che per le chiamate e gli sms, viene usato dagli studenti nel nostro campione principalmente per scattare fotografie, ascoltare musica e girare video (Figura 2). Da notare è il notevole incremento, tracciato dalle nostre rilevazioni, della percentuale di studenti che dichiarano di utilizzare il cellulare per la navigazione in Internet: si passa dall’ 8,6% nel 2008 al 12,1% nel 2009, fino all’ odierno 46,2%, a dimostrazione di quanto l’accesso alla rete, specie per le nuove generazioni, avvenga sempre più in mobilità e a prescindere dall’ utilizzo di un personal computer. Ancora poco diffuso, invece, risulta l’utilizzo del cellulare come dispositivo per la lettura di e-book, dichiarato da solo il 6,4% del campione.

Figura 1 – Diffusione delle tecnologie nelle famiglie italiane, comparazione tra dati 2010 e 2011.

Fonte: ISTAT “Cittadini e nuove tecnologie”

Figura 2 – Utilizzi del telefono cellulare

Tabella 2 – Possesso di dispositivi tecnologici

 Escluso il cellulare, il lettore Mp3 si conferma, in linea anche con i dati delle precedenti rilevazioni, la tecnologia più diffusa tra gli studenti universitari del nostro campione (Tabella 2), mentre va sottolineato come la percentuale di possessori di smartphone segua un incremento costante e considerevole, passando dal 7,7% nel 2008, al 10,1% nel 2009, al 48,6% nel’ ultima rilevazione. Lo smartphone è anche usato come dispositivo per la connessione ad Internet. Invece, la diffusione di tablet ed e-book reader è ancora a livelli bassi: solo uno studente su 10 dichiara infatti di possedere questi dispositivi tecnologici.

Per quanto riguarda il numero di ore settimanali di connessione ad Internet, si registra una sostanziale corrispondenza con le evidenze raccolte nelle precedenti rilevazioni (Tabella 3): il numero di coloro che non si collegano mai ad Internet rimane sostanzialmente trascurabile, mentre è stabile ben al di sopra del 20% la percentuale di coloro che si collegano alla rete per più di 20 ore alla settimana. Interessante sottolineare, inoltre, come sia in continua flessione il numero di coloro che si collegano ad Internet meno di un’ora a settimana, o meno di un’ora al giorno, mentre, di contro, cresce in modo sostanziale il numero di coloro che si collegano ad Internet da 5 a 20 ore alla settimana: il dato cumulato passa infatti dal 42,2% nel 2008, al 45,2% nel 2009 e arriva al 48,9% nell’ ultima rilevazione. Anche in questo caso, i dati confermano la costante presenza di Internet nella quotidianità degli studenti universitari. Infine, va rilevato come la variabile di genere risulti essere significativamente correlata con l’utilizzo di Internet (Figura 3). In particolare, gli uomini risultano essere molto più connessi delle donne, come si vede ad esempio raffrontando le percentuali, suddivise per genere, di coloro che utilizzano Internet per più di 20 ore alla settimana (38,7% degli uomini contro 15,6% delle donne), o di coloro che lo usano complessivamente per meno di 5 ore alla settimana (34,2% delle donne contro 15,7% degli uomini).

Tabella 3 – Ore di connessione ad Internet

Figura 3 – Tempi di connessione settimanali ad Internet e variabile di genere