8 L’accesso aperto è un modo per evitare le leggi sulla proprietà intellettuale?

Il movimento per l’accesso aperto mira ad ottenere la diffusione dei contenuti scientifici libera da diritti. Questo obiettivo tuttavia, non collide con la legislazione dei diritti d’autore visto che tutte le azioni portate a termine rispettano le norme vigenti.

In primo luogo, promuove l’uso di licenze libere, come CreativeCommons, per permettere la diffusione e il riutilizzo dei contenuti scientifici. Queste licenze richiedono sempre l’attribuzione dell’opera e cedono alcuni diritti di utilizzo alla comunità. In questo modo, inoltre, si perdono i timori di alcuni autori riguardo la mancanza di controllo (plagio, conflitti d’interesse, ecc.) che possono nascere con l’archiviazione delle opere in depositi o con la diffusione in internet.

In secondo luogo, al fine di incentivare l’harvesting di opere pubblicate da editoriali commerciali in depositi, sono state create delle directories (Sherpa / ROMEO, per le riviste internazionali, o Dulcinea, per le riviste spagnole) che permettono di conoscere i diritti di utilizzo di ogni rivista scientifica. Così, l’harvesting delle pubblicazioni nei repositories viene fatto nel rispetto dei diritti d’utilizzo delle pubblicazioni, solitamente dagli editoriali scientifici, buona parte dei quali permettono agli autori di depositare gli archivi (siano essi pre o post-print) nei repositories.

Come possiamo vedere, quindi, l’accesso aperto ha lo scopo di sfruttare al meglio la situazione senza violare la legge.