2. Il self-publishing

Con il termine self-publishing (o il corrispettivo italiano auto edizione o autopubblicazione) viene indicata la pratica che permette la «pubblicazione di un’opera senza l’intermediazione e la selezione di un editore».[1] Attenendosi a questa definizione quindi, qualunque scrittore o aspirante tale potrebbe pubblicare qualsiasi tipo di materiale senza seguire la normale trafila della ricerca di una casa editrice. È una modalità di pubblicazione alternativa offerta da piattaforme on line, alcune delle quali, oltre a “mettere in circolazione” il libro, offrono anche, a pagamento, dei servizi aggiuntivi, come correzione delle bozze, editing, servizi di grafica e promozione.

 

2.1 Come nasce il self-publishing: breve excursus storico sull’autopubblicazione

 

A una prima considerazione si potrebbe pensare che il self-publishing sia una pratica recente, diretta conseguenza dell’avanzato sviluppo delle tecnologie digitali, ma a un’analisi più approfondita e ripercorrendo la storia negli anni e nei secoli, con stupore si può scoprire che non solo è un espediente attempato, ma anche che molti tra gli autori classici più celebri, la cui posizione è ormai consolidata nell’olimpo dei più grandi, vi hanno fatto ricorso. Infatti di libri autoprodotti possiamo trovare traccia fin nel lontano 1500, secolo in cui erano numerose le edizioni di libri dati alle stampe clandestinamente per aggirare la censura. Basta dare uno sguardo alle vicende di Martin Lutero, che pubblicò le sue novantacinque tesi grazie a una “cooperativa di amici” e ne distribuì traduzioni in tutta Europa, innescando così l’avvio della riforma protestante. Nel Seicento invece, molteplici erano le riviste illegali, autoprodotte, in circolazione, ma a tali attività sarebbe giusto attribuire poco peso poiché fino a questo momento ancora non si può parlare di sistema editoriale così come lo conosciamo oggi. Per questo gli esempi più rappresentativi di autori autopubblicati nei secoli passati possono essere annoverati tra i grandi classici dell’Ottocento, quando già possiamo cominciare a parlare di un sistema editoriale così come lo conosciamo oggi. Tra questi si inserisce lo scrittore Marcel Proust che, dopo aver sottoposto invano il proprio manoscritto ai tre maggiori editori parigini dell’epoca (Fasquelle, Gallimard e La Nouvelle Revue française), fu costretto a pubblicare a proprie spese il primo volume de À la recherche du temps perdu. Stessa sorte toccò a Jane Austen per il suo primo romanzo Ragione e sentimento. Sterne, da parte sua, chiese in prestito a un amico i soldi per pubblicare il romanzo considerato poi come il capostipite di tutta la letteratura sperimentale, Vita e opinioni di Tristam Shandy. Ancora, poiché nessun editore voleva pubblicarlo e nessun periodico crearne una serie, Stephen Crane chiese in prestito a suo fratello settecento dollari per autopubblicare il romanzo definito in seguito come il primo esperimento di letteratura naturalista, ovvero Maggie, A Girl Of the Streets. Nel 1908 Ezra Pound autopubblicò il suo primo libro di poesie, vendendo le copie per strada personalmente, e Virginia Woolf inizialmente comperò una macchina per stampare le proprie opere per poi fondare ella stessa una vera e propria casa editrice, la celebre Hogart Press. Tutti questi esempi, ai quali è stata dedicata una mostra nel giugno 2011 presso la Whitechapel Gallery di Londra[2], dimostrano innanzitutto come la frustrazione del rifiuto del proprio lavoro e la conseguente esigenza di autopubblicarsi siano una sensazione e un fenomeno tutt’altro che moderno, ma soprattutto che la sorte di essere ignorati da chi invece avrebbe il potere di dare voce, non tocchi solo ai lavori mediocri. Alcuni dei più grandi capolavori della letteratura occidentale non avrebbero mai visto la luce se gli stessi autori non fossero stati così tenaci nel credere nelle proprie opere da tentare la strada del self-publishing, nei secoli passati assolutamente più ardua rispetto alle pratiche attuali.
Dunque la pratica della pubblicazione delle opere in autonomia non è un fenomeno di oggi. Ma è oggi che il progresso delle tecnologie digitali offre soluzioni tanto semplici e veloci da aver reso possibile un impiego molto diffuso della pratica del self-publishing.
Per ripercorrere la storia dello sviluppo dell’autopubblicazione digitale, è necessario tornare indietro di almeno un decennio, quando nel 2002 in Canada nasce per iniziativa di Bob Young l’azienda Lulu. Il fondatore crede così tanto nelle potenzialità della sua idea, da aver abbandonato per questo progetto una delle più promettenti software house al mondo, essendo egli uno dei cofondatori di Red Hat, la compagnia che ha lanciato il software Linux. Almeno nei propositi di Young, l’intenzione iniziale è stata quella di creare un sistema di pubblicazione in rete che riuscisse a coprire l’intero ciclo di produzione del libro e che ne permettesse la gestione agli stessi autori. Così nello stesso anno viene aperto il sito Lulu.com, che è insieme un sistema editoriale, una libreria virtuale (a cui gli utenti possono accedere per acquistare opere in formato digitale o cartaceo) e persino una biblioteca digitale tramite cui poter consultare un elevato numero di testi direttamente on line. Nella prima settimana di ottobre 2006 Lulù sbarca in Italia, promettendo di offrire a chiunque la possibilità di pubblicare, promuovere e vendere il proprio materiale automaticamente e in autonomia. Il sito, tradotto in più lingue, ha aumentato notevolmente il numero di utenti registrati e quindi di titoli pubblicati. «L’attuale sistema editoriale», sostiene l’imprenditore canadese, «funziona per i best seller, ma non lascia spazio ai titoli che non promettono vendite dell’ordine dei milioni. Gli editori, molto spesso, si rifiutano di pubblicare non perché il libro (il cd o le foto) non sia di pregio, ma perché il titolo non ha mercato». E c’è da crederci, essendo parole pronunciate da chi è riuscito a rivestire il proprio ufficio quasi interamente con le copie invendute del suo libro! Intervistato da Repubblica durante la visita in Italia per lanciare la sua nuova creatura, Young afferma di essere convinto che il successo di Lulu in Europa sarà ancor maggiore che negli Stati Uniti. Parole profetiche, poiché solo un anno dopo, in occasione della 44esima Esposizione Internazionale di Information e Communication Technology di Milano, nell’ottobre 2007, lo stesso Young dichiara che Lulu ha prodotto in Italia 7200 titoli in poco più di dodici mesi. Una “paese-gallina dalle uova d’oro”, che in un arco di tempo così ristretto si è riuscito a posizionare, stando alle dichiarazioni ufficiali dell’azienda, al primo posto per produzione e vendita di libri pro-capite.[3]
Ma Bob Young e il suo Lulu sono solo uno dei due elementi a cui si deve l’enorme diffusione dell’autopubblicazione. Retrocedendo negli anni per cercare di capire come sia stata accesa la miccia del self-publishing digitale, non si può non attribuire a Jeff Bezos, e quindi ad Amazon, un ruolo fondamentale. Infatti, se tale azienda nell’ormai lontano 1995 non avesse intrapreso l’attività pioneristica di libreria on line, probabilmente oggi il self-publishing digitale non starebbe vivendo una così importante ascesa. Più in generale, in assenza dell’e-commerce, niente di ciò a cui si sta assistendo attualmente in campo editoriale sarebbe stato probabilmente possibile.

 

2.2 Stampa digitale, print on demand ed e-book: fattori indispensabili per l’affermazione del self-publishing

 

Per comprendere meglio l’evoluzione del fenomeno che stiamo analizzando, può risultare utile effettuare una distinzione tra quello che è l’innovazione del processo e quello che invece è l’innovazione del prodotto. All’innovazione di processo possiamo collegare la stampa digitale e il print on demand, mentre a quella di prodotto il book on demand e il self-publishing.

 

2.2.1 Stampa digitale

 

È un termine generico usato per indicare un sistema di stampa diretta, radicalmente differente da quello indiretto della stampa offset. Per comprendere pienamente le differenze fra i due metodi, bisogna tenere conto dei procedimenti messi in atto: le macchine utilizzate per l’offset sono composte da tre cilindri a contatto tra loro, su uno dei quali si avvolge la forma di stampa (generalmente una lastra di alluminio) che viene bagnata di inchiostro dai rulli umidificatori; il secondo rullo, di caucciù, riceve la stampa e la riporta sul foglio, destinatario finale, che è fatto girare dal terzo cilindro. Come si può notare, la stampa non avviene trasferendo direttamente l’inchiostro dalla matrice al supporto, e per questo è un processo che viene definito indiretto. Questa tecnica presenta alcuni vantaggi, tra cui l’estrema definizione e l’alta risoluzione, anche su supporti non perfettamente lisci, adattandosi così a ogni esigenza di stampa; ma reca con sé anche degli svantaggi, tra cui i costi, che sono inversamente proporzionali al numero di copie stampate – quindi troppo onerosi per basse tirature – e i tempi, che rispetto alla tecnologia di stampa digitale sono più lunghi.
Tramite il processo digitale invece, la forma da stampare viene generata attraverso processi elettronici e impressa direttamente sul supporto finale. Tale tecnologia presenta i vantaggi e gli svantaggi opposti della stampa offset: la qualità non è eccellente come nel primo caso, ma è notevolmente più conveniente in caso di basse tirature (anche singole, poiché non è previsto il processo di impostazione della macchina per una determinata stampa), e in termini di durata del processo, in questo caso molto più breve. Eliminando il numero minimo di copie da stampare e accorciando notevolmente i tempi, questo tipo di tecnologia diventa estremamente malleabile e adattabile alle esigenze più disparate. Di conseguenza a queste evidenti convenienze hanno cominciato ad affermarsi i vari servizi di cosiddetta “stampa su richiesta”, o “print on demand”, che vengono analizzati di seguito.

 

2.2.2 Print on demand

 

Indicato più brevemente con l’acronimo “POD”, è un processo di stampa per cui le copie di un libro non vengono stampate fino all’arrivo di un ordine di acquisto, per il quale il libro potrà essere prodotto anche in singola copia. Il POD si è sviluppato come conseguenza diretta dell’introduzione della stampa digitale, che, come già visto, permette basse tirature a costi contenuti. Il POD è un servizio di cui inizialmente hanno usufruito le case editrici: esso infatti ha trovato immediata applicazione soprattutto nell’ambito dell’editoria accademica, poiché offriva un modo semplice ed economico di mantenere un ampio catalogo composto anche di testi datati. Col tempo, il POD comincia a essere utilizzato dagli editori per tutti i tipi di pubblicazione che non avessero la necessità di grandi tirature, come ad esempio la ristampa di vecchi titoli ormai fuori catalogo o per eseguire dei test di marketing. Oltre a questi, il POD offre alle case editrici altri vantaggi, tra cui:

 

    • La riduzione dei costi di magazzino, i quali non si limitano solo alla necessità di occupare (tramite l’acquisto o l’affitto) e mettere in sicurezza uno spazio fisico in cui depositare il materiale in attesa di essere venduto, ma si estendono anche agli oneri fiscali. Infatti ogni libro rimasto in magazzino rappresenta per il fisco un potenziale ricavo per l’editore, su cui all’inizio dell’anno solare dovrà essere ripagato un anticipo dell’IVA, anche se non si realizzerà la vendita dello stesso entro fine anno. Questa prassi di tassazione risulta molto onerosa per le case editrici, senza contare le energie che in termini economici comporta il periodico inventario e la gestione del magazzino. L’alternativa a questa tassazione ciclica è lo smaltimento dei volumi considerati obsoleti dalla casa editrice attraverso il macero, che a sua volta comporta un costo. Per avere un’idea dell’incidenza dell’invenduto sul bilancio delle case editrici, basta citare il dato secondo cui in Italia ben il 35% della tiratura totale di libri finisce al macero.[4]
    • Riduzione dei rischi dovuti a tirature arbitrarie: tramite il POD viene eliminato il rischio di stampare un numero di copie sproporzionato rispetto alle effettive vendite future (in eccesso o in difetto). Si elimina totalmente così il rischio di invenduto. Questo, in teoria, potrebbe indurre l’editore a pubblicare senza troppe remore opere che ritenga di buona qualità, ma per cui non prevede una vasta commercializzazione. Il mondo editoriale così si potrebbe scoprire disposto a puntare su opere di contenuto alternativo o specialistico, arginando il fenomeno dell’impoverimento culturale dovuto all’appiattimento dell’offerta editoriale, senza che questo implichi un rischio fatale per l’azienda. Inoltre, il servizio di print on demand si rivela prezioso per gli editori anche allo scopo di ridurre il rischio in caso di titoli che si prevede possano registrare grandi vendite ma limitate a un breve periodo (come nel caso di biografie di celebrità del momento o testi che trattano di eventi per i quali l’interesse è limitato nel tempo: tali titoli infatti rappresentano un alto rischio di stampare copie superiori alle reali vendite, e quindi la difficoltà di affrontare i costi associati al mantenimento delle scorte in eccesso e al successivo smaltimento delle stesse).
    • Si snelliscono i costi di distribuzione, per la quale non si utilizzeranno più i classici distributori, che contribuiscono notevolmente alla lievitazione dei costi sui prodotti editoriali, ma la rete. Quello che dovrà essere distribuito per lo sfruttamento della tecnica del print on demand sarà unicamente un file, con costi pari a zero.

 

Il POD però presenta anche alcuni svantaggi. Come già notato, la qualità non è pari a quella offerta dalla stampa offset, anche se la tecnologia digitale sta compiendo passi da gigante in questo senso, e non è difficile intuire che a breve potrà addirittura superare la definizione dell’offset. Inoltre, il print on demand non prevede la distribuzione del libro cartaceo nelle librerie fisiche: le passeggiate in libreria curiosando tra un titolo e l’altro costituiscono ancora il momento di vendita per eccellenza, e tagliare fuori da questo canale i titoli stampabili unicamente tramite POD rappresenta una grande penalizzazione (tralasciando in questa sede tutto il discorso che si potrebbe affrontare a proposito della differenza tra sfogliare un catalogo on line ed entrare in libreria per toccare i libri, apprezzarne le fattezze e regolare l’acquisto anche in base a caratteristiche materiali). Se l’acquisto tradizionale di un libro da parte del lettore implica un atto di fiducia nei confronti del contenuto, l’acquisto tramite POD lo implica doppiamente, poiché al momento dell’ordine il lettore dovrà decidere di fidarsi anche del risultato fisico (rilegatura, qualità della stampa ecc.). Perciò la diffidenza del potenziale acquirente si pone come ulteriore ostacolo dinnanzi alla diffusione del POD.
Come succede generalmente per la maggior parte delle innovazioni, dopo il periodo iniziale di collaudo, vengono spinte fino agli sviluppi estremi. Questo è successo anche per la stampa digitale e il print on demand: è stata brevettata e messa in circolazione, prima negli Usa e poi in Gran Bretagna, la cosiddetta Espresso Book Machine.[5] Si tratta di una macchina di print on demand che in pochi minuti, dopo avere scelto il file pdf tra quelli a disposizione del distributore, è in grado di stampare le pagine, la copertina, rilegare e consegnare il libro.

espressobookmachine

Come si può notare dalla foto, le dimensioni non superano di molto quelle di una fotocopiatrice, e per questo può essere agevolmente tenuta in piccoli spazi da librerie, biblioteche o copisterie universitarie. Per ora[6] gli esemplari ammontano a una sessantina circa, quasi tutti situati negli Stati Uniti. Se si considera che la macchina è in circolazione dal 2007, si nota come la sua diffusione non sia stata molto capillare. Un ruolo importante in questo viene giocato dal costo, che ammonta a un centinaio di migliaio di dollari circa. Ma s’intuisce bene come, con l’eventuale riduzione del prezzo, l’impiego dell’Espresso Book Machine potrebbe avere una diffusione estremamente più ampia.
Alla luce di queste nuove tecnologie di stampa, i risvolti sono stati quelli più prevedibili: il print on demand è una tecnologia che rivoluziona il modo di produrre, di distribuire e di acquistare i libri, di conseguenza è molto probabile che rivoluzioni radicalmente, come già sta accadendo, il mercato dell’editoria. Da alcuni anni assistiamo infatti alla nascita di molteplici compagnie che offrono servizi di print on demand. Come è già stato visto, il POD è stato utilizzato inizialmente dalle case editrici, ma con lo sviluppo e la diffusione della rete, il passo che porta all’estensione del suo impiego praticamente a chiunque, è brevissimo. Dunque, il print on demand ha cominciato a rivolgersi anche agli utenti privati. Ciò significa che ha offerto a chiunque la possibilità di stampare qualsiasi tipo di materiale, da calendari ad album fotografici personalizzati, da ricerche accademiche a semplici tesi di laurea. Da questo servizio a quello che offre la possibilità a un aspirante scrittore di “pubblicare” il proprio libro rimasto nel cassetto, il passaggio è molto semplice: basta infatti unicamente associare al dato prodotto un codice ISBN. Questa è la breve storia che ha condotto alla pratica ormai dilagante da parte di aspiranti scrittori di “pubblicare un libro da sé”, bypassando le case editrici. Ma la strategia commerciale delle piattaforme che offrono servizi di POD e self-publishing digitale è andata oltre, arricchendosi di ulteriori servizi (di norma svolti dalle varie figure professionali che compongono una casa editrice) come formattazione del testo, correzione di bozze, editing e via dicendo. Dopodiché l’autore non dovrà far altro che pagare la stampa delle copie e i servizi eventualmente richiesti, e aspettare che la spedizione vada a buon fine. Fino a questo punto le differenze tra usufruire di un servizio di POD e quello di rivolgersi a una semplice tipografia richiedendo autonomamente un codice ISBN non sono radicali. Ma lo sviluppo del fenomeno non si limita qui, perché una spinta decisiva alla diffusione dell’autopubblicazione proviene dall’entrata in scena del libro elettronico, che ricopre un ruolo fondamentale nel processo di rivoluzione dell’editoria tradizionale, nel campo dei servizi di stampa su richiesta e nel self-publishing.
 

2.2.3 E-book

 
Sintesi delle parole “electronic book”, inizialmente indicava sia il testo in sé in formato elettronico, digitale, quindi il file, sia i dispositivi dedicati alla sua lettura (ai quali è preferibile riferirsi con l’espressione “e-book reader” o “lettori di e-book”).
La nascita dell’e-book non è, come spesso si immagina, un evento recente, poiché molti fissano la sua prima apparizione, anche se in forma di prototipo, nel lontano 1971, contestualmente al “Progetto Gutenberg”, iniziativa che si poneva l’obiettivo di costruire una biblioteca di versioni elettroniche di testi stampati liberamente riproducibili. Gli e-book readers invece fanno il loro ingresso nel mercato per la prima volta nel 1998 e di conseguenza, da questo stesso anno, cominciano a proliferare siti di vendita di libri elettronici in lingua inglese. Una serie di tappe successive conduce al lancio da parte di Amazon del lettore Kindle negli Stati Uniti nell’ottobre del 2009, operazione che permette all’azienda di coprire il 60% delle vendite di e-book alla fine dello stesso anno. Da questo momento in poi la storia è nota ai più, con la messa in commercio del lettore Nook di Barnes&Noble, dell’iPad Apple (il quale presenta anche la funzione di ebook reader) , fino a giungere all’annuncio da parte dell’ Association of American Publishers del dato secondo cui nel primo quadrimestre dell’anno 2012 per la prima volta negli Stati Uniti il fatturato relativo alla vendita di e-book di narrativa per adulti supera quello legato al cartaceo.[7] Quella dell’e-book è un’ascesa inarrestabile, e a dirlo sono i numeri, che brevemente si cerca di riportare nelle prossime righe per rendere un quadro generale della situazione della lettura digitale nel mondo.
L’agenzia statunitense per l’assegnazione dei codici ISBN all’inizio del 2012 ha condotto una ricerca (Global e-book monitor)[8] tra la popolazione che fa uso della rete in dieci paesi (Australia, Brasile, Francia, Germania, India, Giappone, Corea del sud, Spagna, Regno Unito e Usa, tra cui significativamente l’Italia non è stata presa in esame) sull’adozione del formato e-book. I risultati hanno registrato in testa India, Australia, Regno Unito e Stati Uniti con più del 20% degli intervistati che ha segnalato di aver acquistato almeno un e-book nei sei mesi precedenti l’indagine. Agli ultimi posti si classificano Francia e Giappone, con rispettivamente il 5% e 8%. La ricerca indica anche che il mercato dell’e-book è in rapida espansione in Brasile e India, paesi in cui oltre il 50% degli intervistati ha dichiarato di avere intenzione di acquistare un e-book nei sei mesi successivi all’indagine. contro un terzo degli intervistati statunitensi e britannici, un quinto di quelli francesi e un settimo di quelli giapponesi.

imm2.2

Come abbiamo notato, uno dei paesi più all’avanguardia sulla diffusione del formato elettronico sono gli Stati Uniti. Il report annuale di Bookstats del 2014 relativo al 2013[9] non registra incrementi di vendite del formato ebook, quindi mi sembrerebbe superfluo riportare questo dato. Quello che dovrebbe importare sottolineare in questo passaggio è la sempre maggiore crescita del settore del libro digitale, e riportare un dato che indica il mercato come piatto in riferimento all’anno più recente mi sembrerebbe controproducente. Questo non implica, come si potrebbe immediatamente pensare, che il cartaceo perda terreno: secondo la ricerca infatti, brossurati e hardcover rimangono stabili, e questo significa che i lettori di e-book desiderano possedere entrambi i formati dello stesso titolo. Basterebbe solo questo dato a mettere a tacere la battaglia che ormai da anni vede inutilmente logorarsi i sostenitori del profumo della carta contro quelli del digitale ad ogni costo: la realtà dei fatti mostra che una convivenza non solo è possibile, ma naturale.
Nei numeri presi finora in esame c’è un grande assente: l’Italia. Nelle statistiche mondiali della corsa al formato elettronico non solo non si distingue certo tra i primi, ma non viene neanche presa in considerazione. Non c’è da stupirsi, visto che fino all’autunno del 2010 si è riscontrata difficoltà nel reperire opere elettroniche in lingua italiana. Con un eufemismo, potremmo definire l’atteggiamento delle case editrici di casa nostra alquanto prudenziale nei confronti delle innovazioni tecnologiche. Ma non c’è da disperare, poiché anche nel nostro Paese la diffusione del formato e-book è inevitabilmente in crescita. Secondo i dati[10] diffusi dall’Ufficio Studi dell’Associazione Italiana Editori, i titoli di e-book in commercio hanno subito un’impennata dall’anno 2010, in cui se ne contavano 1619, al dicembre 2011, in cui se ne registrano 19.884. In questo stesso periodo di tempo, i lettori di libri in generale sono diminuiti del 2,7%, mentre i lettori di e-book aumentati dell’1%. Il 2012 registra numeri ancora migliori: la diffusione di ebook rispetto all’anno precedente aumenta del 45%: rispetto al 2010, i lettori di ebook sono quasi triplicati.[11] per raggiungere i 30.328 nel 2013, come registrato dal “report 2014 sullo stato dell’editoria in Italia”[12] relativo al 2013. Nonostante il numero dei titoli aumenti, i fatturati restano ancora modesti, poiché il peso delle vendite degli ebook sul mercato tocca appena il 3%. Insomma il quadro non lascia dubbi: l’unico settore in crescita, e di molto, dell’editoria è quello che riguarda il digitale: i lettori di ebook crescono, gli ebook venduti aumentano, la produzione di ebook aumenta. Ma l’industria libraria italiana non sta dando il massimo, tanto da apparire ancora scettica nei confronti dell’innovazione digitale, che vive ancora come una minaccia e non come un’enorme possibilità di progresso. Lo si è visto nel caso degli Stati Uniti, per cui a un incremento vertiginoso delle vendite di titoli elettronici non è seguita una diminuzione di quelli cartacee.
Il discorso sullo stato dell’editoria elettronica in Italia e non solo è tanto ampio e interessante da poter diventare argomento di un libro a parte, ma un accenno, seppur minimo, si è reso necessario per comprendere meglio come lo sviluppo del mercato degli e-book abbia dato al self-publishing la spinta decisiva per emergere e affermarsi come realtà da non poter più essere ignorata dall’editoria tradizionale.
Infatti, le piattaforme che inizialmente offrivano unicamente servizi di print on demand, hanno cominciato a guardare alla pubblicazione di libri elettronici come a un settore potenzialmente molto lucroso: l’investimento era pari a zero e il potenziale numero dei clienti enorme. L’operazione è risultata estremamente conveniente in termini economici anche agli autori, poiché richiedendo solamente la pubblicazione della versione elettronica e non di quella cartacea, la spesa per il servizio diventa irrisoria. Quindi improvvisamente un aspirante scrittore si è trovato davanti alla possibilità (almeno in teoria) di diffondere capillarmente la propria opera elettronica senza l’impiego di ingenti risorse economiche. Insomma, un sogno di molti che grazie alle nuove tecnologie diventa, se non proprio reale, perlomeno un obiettivo al quale poter potenzialmente aspirare. Questo non sarebbe potuto accadere se non fosse esistito il formato e-book, poiché la versione cartacea dell’autopubblicazione implica dei costi notevoli e una distribuzione ostacolata dai limiti che il prodotto fisico comporta. Gli store on line invece possono permettersi di contenere qualsiasi tipo di articolo, e di renderlo così disponibile alla vendita, senza dover sacrificare spazi e rischiare invenduti. Inoltre il formato elettronico ha l’ulteriore vantaggio di essere prodotto e quindi venduto a prezzi molto bassi: l’azione di riprodurre un file non ha costi in denaro e il suo invio comporta pochi secondi. Altro fattore fondamentale per il successo dell’e-book è l’immediata reperibilità, che ne favorisce l’acquisto impulsivo, e infine, in potenza l’e-book non ha confini, e quindi, se si esclude il limite della differenza linguistica, qualsiasi opera dopo la pubblicazione avrà la possibilità di essere acquistata in qualsiasi parte del mondo in pochi istanti.

 

2.3 Il self-publishing nel dettaglio

 

Come già accennato, quando si parla si self-publishing ci si riferisce alla pubblicazione di un libro senza l’intermediazione della casa editrice. Se per “pubblicare” intendiamo, com’è giusto che sia, “rendere di pubblico dominio”, allora self-publishing diventa anche scrivere un testo a mano, fotocopiarlo e distribuirlo per strada ai passanti. In teoria sarebbe formalmente corretto, ma non porterebbe molto lontani. È per questo che chi decide di diventare self-publisher e magari vendere anche qualche copia si affida ai servizi di autopubblicazione on line. In questo modo l’operazione diventa molto semplice e include tutti i passaggi necessari: dall’impaginazione alla scelta del formato del file, della copertina, della rilegatura, e infine, a seconda delle varie piattaforme, anche della promozione e vendita del prodotto. Bisogna però fare attenzione a distinguere il modello del self-publishing da quello delle pubblicazioni a pagamento, di cui si tratterà più approfonditamente in seguito. Il modello di self-publishing puro infatti si basa su alcuni principi imprescindibili, che lo distinguono nettamente sia rispetto alle tradizionali pubblicazioni sia rispetto a quelle a pagamento:

 

  • Il controllo creativo è interamente nelle mani dell’autore. Infatti, se nell’editoria tradizionale il manoscritto, nel momento in cui viene preso in carico dalla casa editrice, subisce delle modifiche più o meno incisive, date dagli interventi dell’editor e dalla collaborazione di quest’ultimo con lo scrittore, decidendo di aderire all’autopubblicazione, l’autore si farà carico di tutto il processo creativo, sul quale non avverrà alcun intervento da parte di terzi (tranne nel caso in cui lo scrittore non si rivolga autonomamente a servizi a pagamento).
  • I diritti sull’opera non vengono mai ceduti, neanche temporaneamente, e rimangono quindi costantemente all’autore. Questo è un punto di differenza fondamentale rispetto alle pubblicazioni tramite le tradizionali case editrici, le quali regolano i proprio rapporti con l’autore sulla base di un contratto d’edizione. Il contratto d’edizione prevede quindi due figure: l’autore, che cede dei diritti, e l’editore, che deve poter detenere l’esclusiva della pubblicazione dell’opera in questione e della messa in vendita degli esemplari riprodotti per proprio conto e a proprie spese. La pubblicazione e la messa in vendita degli esemplari costituiscono anche un obbligo da parte dell’editore, che tramite contratto si impegna a corrispondere all’autore i compensi pattuiti. La cessione del diritto economico su un’opera è un bene che l’autore cede alla casa editrice, dalla quale quest’ultima trarrà un guadagno. Per questo l’autore non lo offre gratuitamente, ma dietro compenso. Questo compenso corrisponde generalmente a una percentuale del prezzo di catalogo del libro, e non è fisso, ma di norma è compreso tra il 4% e il 10%, variabile a seconda del contratto, e quasi sempre aumenta dopo una soglia stabilita di numeri di copie vendute. Nel caso dell’autopubblicazione, non essendoci cessioni di alcun tipo di diritti, il guadagno dovrebbe rimanere interamente nelle mani dell’autore.
  • La promozione e la distribuzione diventano a carico dell’autore, delle quali tradizionalmente è la casa editrice a occuparsi. È essa, infatti, in presenza di contratto di edizione, che dovrebbe avere l’obbligo di definire un piano di marketing, organizzare la pubblicità e la promozione dell’opera, gestire i rapporti con la distribuzione per ottenere come risultato finale la massimizzazione delle vendite del prodotto. Venendo meno la figura della casa editrice, vengono meno anche queste prestazioni, e così il self-publisher potrà usufruire dei servizi di distribuzione e promozione offerti da varie piattaforme di autopubblicazione, con costi non indifferenti,. Ma non solo, poiché a questo punto entrerà in ballo la competenza e l’audacia che l’autore possiede nel sapersi promuovere autonomamente, soprattutto in rete.
  • Il prezzo di vendita del titolo è stabilito dall’autore ed è modificabile in qualsiasi momento. Non è infatti raro trovare testi elettronici che per volontà dell’autore vengono ceduti gratuitamente, per incentivarne la diffusione, e a cui solo in un secondo momento viene abbinato un prezzo, che generalmente si mantiene comunque basso anche perché l’autore, nella maggior parte dei casi, incassa tutti i ricavi delle vendite, e non solo una piccola percentuale.

 

Nella pratica, l’operazione in sé dell’autopubblicazione si riduce a pochi e semplici passaggi, che si analizzeranno più approfonditamente in seguito in relazione ai differenti siti che prenderemo in esame. Ma intanto un piccolo sguardo. Il primo passo consiste nello scegliere una delle molte piattaforme di self-publishing, a seconda della professionalità, della quantità e qualità dei servizi offerti, e non in ultimo dei costi di ognuno di essi. Una volta effettuata la cernita in base alle proprie esigenze (se si necessita di un codice ISBN, se si desidera solo il formato elettronico o anche la stampa e così via), si prosegue innanzitutto con la registrazione gratuita al sito. Dopo la creazione del proprio account, richiesto da tutte le piattaforme, bisogna rivolgersi alla sezione dedicata all’autopubblicazione, e procedere seguendo le istruzioni che volta per volta lo stesso sito fornirà. Generalmente, per i libri che si vogliono pubblicare unicamente in formato elettronico, i passaggi comprendono:

 

  • l’upload del file che contiene il materiale che si vuole pubblicare (già impaginato e il più delle volte richiesto in formato .pdf);
  • la creazione della copertina (tramite il caricamento di un’immagine che già si possiede o la scelta fra una serie di offerte standardizzate da parte della maggior numero dei siti);
  • la compilazione di una breve descrizione dell’opera (riportando il genere in cui s’inserisce, le parole chiave che possono servire a identificarla, la lingua ecc.);
  • stabilire il prezzo per la vendita del proprio lavoro;
  • la pubblicazione effettiva del libro (in formato elettronico) tramite un semplice clic.

Dopo poco tempo (minuti o pochi giorni, a seconda della piattaforma della quale si sta usufruendo) il libro sarà visibile e acquistabile nel catalogo del sito.
 

2.4 Il self-publishing in pratica
 
In realtà, oltre un livello superficiale che rende tali piattaforme piuttosto omologhe, esistono delle differenze tra i vari siti che in alcuni casi risultano incisive. Andiamo quindi ad analizzare alcune dei servizi nello specifico.

 

2.4.1 Kindle Direct Publishing

 

È la piattaforma di autopubblicazione digitale collegata ad Amazon, che permette di pubblicare e vendere sull’Amazon Kindle Store, lanciata in concomitanza con il dispositivo di lettura Kindle, nel 2009. La pubblicazione è disponibile in più lingue, tra cui inglese, tedesco, francese, spagnolo, portoghese e italiano.
Kindle direct publishing offre una guida gratuita scaricabile sui dispositivi Kindle (o su altri supporti scaricando l’applicazione gratuita per pc, mac, iPad, iPhone e Android). La guida, molto ampia e completa, segue l’autore passo per passo nella creazione dell’opera, tanto che offre indicazioni tecniche anche nel caso in cui il libro non sia ancora stato scritto, quindi prima ancora della stesura. Questo per evitare sorprese nella conversione del file da word a Kindle, e quindi per ottenere un file corrispondente a quello creato in origine anche dopo la formattazione del testo.
In Kindle è presente un sommario, che consente al lettore di raggiungere precisamente un punto preciso del libro cliccando sui collegamenti incorporati nel testo. Essendo inutilizzabili i numeri di pagina in un libro Kindle (il conteggio delle pagine infatti varia a seconda delle dimensioni del testo scelte dal lettore, e per questo è instabile), un sommario costituisce una funzionalità molto utile, e Kindle è in grado di riconoscerne uno correttamente impostato in Microsoft Word. Una volta seguite tutte le procedure suggerite per la creazione del file, il caricamento richiede il salvataggio in formato html filtrato.[13] Dopo queste operazioni, si può procedere con l’upload del libro sul sito Kindle Direct Publishing: si esegue l’accesso su http://kdp.amazon.it// e si clicca su “Aggiungi un nuovo titolo”. Bisogna compilare tutti i campi, che richiedono titolo, descrizione, categorie ecc., scegliendo con cura i termini da inserire fra i metadati (titolo, parole chiave, descrizione e tutte le altre informazioni descrittive), che contribuiscono a rendere il libro facilmente reperibile. Il passo seguente richiede il caricamento del file, e dopo il messaggio “Caricamento e conversione riusciti”, si può scegliere di salvare il libro come bozza, e quindi “congelarlo”, non rendendolo disponibile alla vendita finché non si cliccherà sul pulsante “Salva e pubblica”. Una volta caricato il libro, è possibile vedere come apparirà sui dispositivi e applicazioni Kindle andando sulla pagina KDP e cliccando su “Anteprima del libro”, simulando la visualizzazione tramite tutti i dispositivi. A questo punto ci si renderà conto che probabilmente l’esperienza di lettura differisca lievemente da dispositivo a dispositivo, ma, se si sono seguiti i suggerimenti di formattazione presenti nella guida, le differenze risulteranno minime. Si passa così alla sezione “Diritti e prezzi”, dove si andranno a inserire le informazioni a riguardo (scelta del prezzo di vendita, diritti al 35%o 70% ecc.). Al completamento delle sezioni “Il tuo libro” e “Diritti e prezzi”, cliccando il tasto “Salva e pubblica”, il libro verrà visualizzato nella propria libreria KDP e potranno essere effettuate le eventuali modifiche solo dopo il processo di pubblicazione. Esso in genere richiede 12 ore per i libri in lingua inglese, e dalle 24 alle 72 per tutte le altre lingue. Tra le correzioni è possibile cambiare anche i diritti di royalty e il prezzo. Se si apportano modifiche al libro, è opportuno rendere disponibile ai clienti la versione aggiornata, per cui basta scrivere a KDP inviando una richiesta di notifica ai clienti in caso di aggiornamento, fornendo le informazioni dettagliatamente. Se le modifiche saranno sostanziali, KDP invierà una mail a tutti i clienti in possesso del libro per avvisarli dell’esistenza di una versione aggiornata, che potranno decidere se ricevere l’aggiornamento attraverso la pagina di gestione dell’account Kindle sul sito Amazon. Se le modifiche invece saranno ritenute secondarie, non saranno avvertiti tutti i clienti via mail, ma si darà comunque loro la possibilità di aggiornare i contenuti del libro sempre tramite la pagina di gestione dell’account. Se infine le modifiche apportate avranno creato problemi critici a livello di contenuti, il libro verrà temporaneamente rimosso dalla vendita, l’autore sarà informato dei problemi riscontrati, in modo da porvi rimedio, e KDP invierà una mail ai clienti, come nel primo caso. Al termine della revisione, l’autore sarà informato via mail dei risultati e dei provvedimenti adottati.
Passando ad analizzare ora i costi del servizio e i ricavi per l’autore, Amazon offre due opzioni per le royalties di ogni libro digitale pubblicato tramite KDP:

 

  • L’opzione royalty al 35%: se selezionata, è applicabile alle vendite del libro digitale ai clienti di qualsiasi territorio. Si calcola moltiplicando il tasso di royalty (35%) per il prezzo di listino del libro digitale. Può accadere che l’autore decida di rendere disponibile gratuitamente il libro tramite canali di vendita diversi da Amazon. Se questo si verifica, anche KDP si avvarrà del diritto di offrirlo gratuitamente. In questo caso, le royalty dell’autore saranno pari a zero.
    Esempio: Prezzo listino= 0,99 euro, in assenza di adeguamento a promozioni gratuite, Royalty all’autore per ciascuna vendita su Amazon.com= 0.35×0.99= 0,35 €.
  • L’opzione royalty al 70%: è applicabile solo a clienti che si trovano nei seguenti territori di vendita: Andorra, Austria, Belgio, Canada, Francia, Germania, Italia, Lichtenstein, Lussemburgo, Monaco, San Marino, Svizzera, Spagna, Regno Unito, Stati uniti, Città del Vaticano. Infatti le royalties sulle vendite al di fuori di questi paesi saranno assegnate sulla base dell’opzione royalty al 35%. Nel caso dell’opzione royalty al 70%, bisogna considerare anche i costi di consegna previsti da Amazon, (da non confondere con i costi di spedizione) e si calcolano moltiplicando il numero di megabyte che contiene il libro digitale (stabilito da Amazon) moltiplicato per le tariffe illustrate dalla tabella sottostante:

 

imm2.4

Il ricavo dell’autore si otterrà moltiplicando il tasso di royalty al 70% per l’importo del prezzo di listino del libro digitale meno i costi di consegna per le vendite a clienti nei territori di vendita disponibili indicati sopra, come segue:
Royalty= Tasso di royalty x(prezzo di listino – costi di consegna).
L’autore può modificare le opzioni sulle royalty in qualsiasi momento, accedendo alla propria libreria. È importante che l’autore stabilisca il prezzo di listino della propria opera in vendita su Amazon in modo tale che non sia superiore al prezzo di listino utilizzato su qualsiasi altro canale di vendita. Inoltre, quando si determina il prezzo di listino per i suoi siti web all’interno dell’UE, Amazon chiede di considerare l’IVA al 3% (l’aliquota stabilita dalla legge in Lussemburgo a partire dal 1 gennaio, 2012) che sarà aggiunta al prezzo per i clienti europei. Ecco l’esempio:
Royalty= tasso di Royalty x [prezzo Amazon – (imposte + costi di consegna)].
L’autore in ogni modo non può scegliere secondo il suo completo arbitrio il prezzo di listino della propria opera, poiché esso infatti dovrà essere compreso fra una soglia minima e una massima, che sono indicate di seguito:

imm2.5_1 imm2.5_2imm2.5_3

Amazon mantiene un certo potere decisionale anche per quanto riguarda la promozione e il marketing del prodotto, e spiega infatti senza mezzi termini che «KDP si riserva la piena facoltà di determinare, a sua sola discrezione, tutte le operazioni di marketing legate alla vendita del proprio libro digitale, e si riserva la possibilità, senza limitazioni, di vendere e promuovere i propri libri digitali rendendone disponibili gratuitamente porzioni o capitoli ai clienti potenziali. Non saranno dovute all’autore somme per qualsivoglia operazione promozionale o di marketing organizzata da KDP.».
All’interno delle operazioni di promozione rientra anche il programma Kindle-book Lending, che consente ai clienti che acquistano un e-book di prestarlo, rispettando una serie di limitazioni che KDP stabilisce di volta in volta. Tutti i libri digitali presenti su Kindle Direct Publishing vengono inclusi automaticamente nel programma Kindle-book Lending. Solo per le pubblicazioni che rientrano nell’opzione Royalty 35% (vedi sopra), l’autore potrà scegliere di escluderle dal programma Kindle-book Lending. Tramite una dinamica simile a quella vista per la scelta del prezzo di listino, l’autore non può scegliere di escludere la propria pubblicazione dal prestito se questo è incluso in un programma di prestito di un altro canale di vendita o di distribuzione. Nel caso in cui KDP ne venisse a conoscenza, avrebbe la facoltà di consentire il prestito anche per sé.
A questo punto resta da analizzare uno dei punti salienti dell’autopubblicazione tramite il KDP, ovvero il pagamento delle royalties all’autore, che Amazon si impegna a pagare approssimativamente dopo 60 giorni dalla fine del mese in cui sono state concluse le vendite relative. Al momento del pagamento, sarà messo a disposizione dell’autore un resoconto online contenente i dettagli sulle proprie vendite e sulle royalties corrispondenti.
Ma la questione non si esaurisce qui, perché nel contratto si specifica che KDP potrà chiedere all’autore di di registrare un conto corrente bancario valido sull’account KDP per ricevere i pagamenti delle Royalties, che non sarà obbligata a effettuare i pagamenti delle royalty se l’autore non registra tale conto corrente, quando richiesto.
L’azienda si riserva inoltre la facoltà di stabilire politiche di pagamento differenti di volta in volta, per esempio importi minimi per i diversi metodi di pagamento e commissioni su assegni, e sarà in diritto di trattenere le royalties e compensarle con i diritti futuri in alcuni casi particolari, ad esempio qualora un terzo asserisse che l’autore non dispone dei diritti necessari per rendere disponibile uno dei suoi libri digitali tramite il KDP. Nel caso in cui Amazon accertasse che l’autore non disponeva di tutti i diritti necessari alla pubblicazione, non liquiderà le royalties per quel determinato libro digitale e potrà compensare qualsiasi royalty pagata in precedenza con le royalties future oppure chiedere all’autore di restituire le somme che ha ricevuto.
Chiudendo la questione sui compensi per passare ad analizzare il problema dei diritti, si scopre che tramite contratto l’autore concede ad Amazon una licenza e un diritto irrevocabile ma non esclusivo per la distribuzione dei propri libri digitali, direttamente o tramite distributori terzi, in tutti i formati digitali e mediante tutti gli strumenti di distribuzione digitali disponibili. Ciò include il diritto a: riprodurre e conservare i libri digitali su uno o più computer; mostrare, commerciare, trasmettere, distribuire, vendere e rendere disponibili digitalmente in qualsiasi altro modo i libri digitali in tutto o in parte tramite le proprietà Amazon affinché clienti e clienti potenziali possano scaricare, accedere, copiare e incollare, stampare, annotare e/o visualizzare, online e offline, tali libri digitali; mostrare e distribuire i loghi nella forma in cui l’autore li fornisce ad Amazon (con le modifiche eventualmente necessarie per ottimizzarne la visualizzazione) e porzioni dei libri, in ogni caso esclusivamente allo scopo di promuovere, offrire o vendere i libri e le offerte Amazon collegate; infine, l’autore dovrà accettare che Amazon potrà permettere alle sue affiliate, ai suoi appaltatori indipendenti e agli appaltatori indipendenti delle sue affiliate di esercitare i diritti che l’autore concede ad Amazon tramite il contratto, e accettando il contratto l’autore concede ad Amazon tali diritti a livello mondiale;
Secondo quanto vuole il self-publishing, fatte salve le autorizzazioni che l’autore concede tramite un accordo, egli mantiene tutti i diritti di proprietà, i diritti d’autore e ogni altro diritto e interesse relativamente ai suoi libri digitali, senza dimenticare che Amazon rimarrà titolare di tutti i diritti relativi all’utilizzo del programma, come ad esempio una generica immagine di copertina qualora l’autore non ne abbia presentata una propria.
L’autore che decidedi servirsi della piattaforma di autopubblicazione di Amazon, ha la facoltà di aderire al programma KDP Select, tramite il quale il libro digitale è concesso in esclusiva a Kindle e sarà incluso nel programma di prestito bibliotecario Kindle Owners’ Lending Library Program e l’autore riceverà una quota di un apposito fondo di denaro calcolato mensilmente quando i lettori prenderanno in prestito il libro. La quota per l’autore sarà il risultato del rapporto tra il numero di volte in cui la sua opera sarà presa in prestito rispetto al numero di volte in cui tutti i libri KDP saranno presi in prestito, in ciascun mese, moltiplicato per l’ammontare del fondo che Amazon avrà stabilito per quel mese. La quota così calcolata rappresenterà l’importo complessivo delle royalty all’autore. Durante tutto questo periodo di esclusiva, l’autore non potrà vendere, distribuire o concedere a terzi il diritto di vendere o distribuire il suo libro in formato digitale.
Dal 2005 Amazon è collegata a un modello di stampa on demand, CreateSpace, da poco tempo a disposizione anche degli utenti italiani. CreateSpace non è concentrato unicamente sulla forma libro, bensì rivolge i propri servizi all’intera sfera delle produzioni indipendenti, toccando quindi anche l’ambito audio e video. Il canale di distribuzione, almeno per quanto riguarda i paesi fuori dagli Stati Uniti, sarà limitato ad Amazon, e le royalties equivarranno al prezzo di vendita stabilito dall’autore per il suo titolo meno la quota trattenuta dal servizio. Non è possibile riportare una percentuale fissa dello share di Createspace poiché esso varia in base al prezzo di copertina fissato dall’autore, al luogo di stampa delle copie. È possibile in ogni caso fornire un esempio in cifre: per un libro stampato in bianco e nero, formato 5×8 per un numero di 150 pagine per il quale è fissato un prezzo di copertina pari a 10 dollari (valuta sulla quale bisogna basarsi inizialmente per poi convertire le cifre in euro) le royalties che verranno corrisposte all’autore ammonteranno a 3,13 $ per libri distribuiti da Amazon Europe e stampati in Europa. Il canale di distribuzione, almeno per quanto riguarda i paesi fuori dagli Stati Uniti, sarà limitato ad Amazon, e le royalties equivarranno al prezzo di vendita stabilito dall’autore per il suo titolo offre due tipologie di servizi: uno base, gratuito, e un altro opzionale, a pagamento. Il primo si serve di due strumenti, Interior Reviewer, per la formattazione del file per la stampa, e Cover Creator, che consente la progettazione della copertina del proprio titolo. I professional services” invece offrono dietro pagamento strumenti aggiuntivi come l’editing e vari servizi di promozione (pubblicità attraverso l’ufficio stampa, recensioni, diffusione di un booktrailer ecc…).
Anche le opzioni relative alla distribuzione sono duplici: una, gratuita, si rivolge solo agli store gestiti da Amazon, mentre una seconda, a pagamento, rende il libro disponibile su più rivenditori on line.

 

2.4.2 Lulu.com

 

Lulu Enterprises fu fondata nel 2002 come frutto della fusione della OpenMind Publishing, casa editrice di testi personalizzati per professori universitari fondata da Bradley Schultz e Paul Elliot, con la compagnia di print on demand Lulu.
A differenza del Kindle Direct Publishing quindi, Lulu.com nasce principalmente come servizio per la stampa e la pubblicazione di libri cartacei.
La compagnia opera principalmente sotto cinque aspetti: si comporta da casa editrice offrendo l’opzione “Pubblicato da Lulu”; agisce come co-editore lavorando congiuntamente a case editrici esterne; offre servizi per la pubblicazione e la stampa per i bisogni di case editrici esterne; offre i mezzi ai self-publishers e infine è una compagnia tecnologica. Tuttavia, il servizio più innovativo e popolare è quello di offrire gli strumenti agli scrittori che hanno intenzione di autopubblicarsi. Lulu.com può vantarsi di essere stata la prima piattaforma on line ad offrire servizi per l’autopubblicazione, e il suo fondatore, Bob Young, spiega come sia nata l’idea: intervistato dal Times, Young citò l’esempio degli scienziati di Los Alamos i quali avevano scritto un libro che poteva riguardare l’interesse unicamente di 160 persone in tutto il mondo e si disse: «Questa comunità ha bisogno di questo libro!».
Più tardi, nel 2009, Lulu comincia a vendere libri in formato elettronico già pubblicati, all’incirca 200.000, scelti tra autori come Dan Brown e Malcom Gladwell, entrando così in competizione con Amazon.com e Barnes and Noble. Lulu.com arriva in Italia nel 2006, offrendo inizialmente sia i comuni servizi di print on demand (anche di calendari personalizzati, album fotografici ecc.), sia servizi di autopubblicazione di libri cartacei, sia, ma solo più tardi, l’autopubblicazione di ebook.
In quest’ultimo caso, si richiedono vari passaggi all’autore, che sono in ordine:

 

  • La scelta del formato del file che si vuole caricare in base al canale in cui si intenderà distribuire l’e-book: se il canale di vendita sarà limitato a Lulu.com, allora il file potrà indifferentemente essere in formato Pdf, Doc, Docx ed epub. Se invece si sceglie di estendere la distribuzione ad altri canali, il formato del file dovrà essere necessariamente l’epub. Se non si dispone del documento in questo formato, Lulu offre la possibilità di conversione. È importante sottolineare che i testi non in lingua inglese non possono usufruire della distribuzione al di fuori di Lulu.com.
  • Immissione del titolo del libro;
  • Richiesta per il rilascio del codice ISBN o, nel caso in cui lo si possegga già, si può sceglie di utilizzare il proprio. Se si richiede un ISBN a Lulu, il codice includerà il prefisso che lo indica. Il codice ISBN non è necessario per vendere all’interno di Lulu.com, ma lo diventa se si intende distribuire il prodotto nelle altre librerie on line. Il codice viene abbinato gratuitamente.
  • Si carica la copertina che il libro dovrà avere, se la si possiede già, o si sceglie tra i modelli standard messi a disposizione dal servizio.
  • Si compila la sezione in cui viene richiesto di descrivere brevemente il contenuto del libro, la categoria e il genere di appartenenza, le parole chiave che lo identificano e la lingua.
  • Si determina il prezzo di vendita dell’ebook, a totale discrezione dell’autore, al quale sarà corrisposto “l’80% sulla somma al netto della commissione del rivenditore (30%)”. In parole più semplici, ciò significa che l’autore riceverà l’80% del 70% del prezzo del libro. Ad esempio su un ebook con prezzo di listino 10,00 euro, all’autore verranno corrisposti per ogni vendita 5,6 euro, quindi poco più della metà. Ciò significa anche che se l’autore decide di non abbinare un prezzo al proprio ebook, quindi cederlo gratuitamente, anche Lulu non percepirà alcun compenso. Infine, il prezzo di copertina potrà essere modificato in qualunque momento, anche dopo la messa in vendita del titolo.

 

Alla fine di questi passaggi, l’e-book è reso immediatamente disponibile alle vendite presso i clienti del mercato Lulu.
Per la pubblicazione cartacea invece i passaggi sono differenti, e vanno dalla scelta della rilegatura principalmente tra paperback e hardcover, scelta del formato, se si vuole l’interno a colori o bianco e nero, la preferenza del tipo di carta tra economica, standard o premium ecc. A differenza di quanto avviene per gli ebook, la distribuzione oltre il mercato Lulu per i libri a stampa è consentita anche in lingue diverse da quella inglese, a patto di rispettare però alcuni requisiti, come ad esempio: possesso di un isbn, presentazione del titolo e nome dell’autore nella parte anteriore della copertina, presenza del prezzo sulla copertina, rispetto di determinate caratteristiche di impaginazione.
Prima che il testo venga messo in circolazione sui bookstore esterni, Lulu richiede all’autore l’acquisto di una copia di prova per la verifica. Se l’autore sarà soddisfatto, potrà approvare la distribuzione che prenderà l’avvio dopo 6-8 settimane dall’approvazione. Per la stampa sono necessari dai tre ai sette giorni lavorativi, dopo i quali il materiale viene spedito.
Anche nel caso dei libri a stampa non è possibile indicare dei costi standard, ma solo fornire degli esempi indicativi: quindi per un libro a copertina morbida e rilegatura termica, dimensione della pagina A5, con interno in bianco e nero su carta standard, per un numero totale di 200 pagine, il costo ammonterà a 5,80 euro. Basta modificare solamente il tipo di copertina da morbida a rigida e il formato della pagina in uno più grande, per far lievitare il costo fino a più del doppio del precedente esempio, ovvero a 13,00 euro.
Il compenso che Lulu corrisponderà all’autore sarà il frutto della metà del prezzo che l’autore avrà scelto per la vendita, a cui sottrarre ulteriormente il prezzo di costo di produzione del prodotto e di ciò che rimane sottrarre il costo di commissione Lulu, che ammonta al 25% sul compenso all’autore. Quindi se ad esempio l’autore sceglie di vendere il libro a 20 euro, il suo ricavo sarà uguale alla metà, cioè 10,00 euro, meno 5,60 euro del costo di produzione (riferendoci al caso citato in precedenza), meno le commissioni Lulu, equivalenti in questo caso a 1,10 euro. Di un prezzo di copertina di 20 euro, all’autore restano così solo 3,30 euro. Quanto calcolato si riferisce alla vendita oltre il mercato interno di Lulu, quindi tiene conto anche dei compensi spettanti ai distributori. A conti fatti, ci troviamo davanti a cifre del tutto simili a quelle che si riscontrano nel mondo dell’editoria tradizionale, in cui all’autore di norma viene corrisposto dal 5% al 15% del prezzo di copertina.
Tutto ciò non vale nel caso in cui l’autore scelga di limitarsi alla vendita all’interno di Lulu.com. In questo caso infatti non sarà necessario l’acquisto di una copia di prova, i parametri da rispettare per impaginazione e formato saranno molto meno rigidi e il compenso sarà più elevato, ovvero equivarrà al prezzo di copertina a cui sottrarre solo il costo di produzione del libro e le commissioni Lulu. Quindi riprendendo l’esempio di prima, su un libro a stampa venduto a 20 euro, sottraendo 5 euro per il costo di produzione e il 25% di ciò che rimane per le commissioni, all’autore verranno corrisposti 10,80 euro.
La dinamica si ripete anche nel caso del self-publishing: ciò che costa caro nel mondo dell’editoria è la distribuzione.

 

2.4.3 Author Solutions

 

Può risultare strano vedere il nome di una delle più grandi case editrici al mondo inserito nel contesto del self-publishing, ma è avvenuto proprio che nel luglio 2012, il Penguin Group ha acquistato la compagnia di autopubblicazione Author Solutions per 116 milioni di dollari, non sapendo resistere alla tentazione dei fatturati da capogiro: infatti dalla sua nascita, nel 2007, l’azienda ha pubblicato 190.000 libri di 150.000 autori diversi, con un fatturato di 100 milioni di dollari nel 2011. Ma non solo, poiché come valore aggiunto, Penguin ha acquistato implicitamente dalla compagnia anche una quantità di informazioni e statistiche preziose sulle abitudini di consumo dei lettori. Prima di questo passo decisivo, Penguin aveva già cominciato a volgere lo sguardo verso l’orizzonte del self-publishing, lanciando nel 2011 la piattaforma “Book Country”, una community online di scrittori, lettori ed esperti del settore che permetteva di condividere il proprio lavoro e le proprie opinioni. L’amministratore delegato della Penguin, John Makinson, ha dichiarato che «negli ultimi tre anni, il self-publishing ha guadagnato terreno nel nostro campo. Ha creato nuovi sbocchi per gli scrittori professionisti, un forte aumento nel numero di libri disponibili ai lettori e una grande fonte di contenuti per editori come Penguin. Nessuno ha colto quest’opportunità meglio di Author Solutions, che si è rapidamente costruita una posizione di leadership mondiale in una piattaforma che offre un supporto incredibile ai suoi clienti, oltre a servizi editoriali su misura. Questa acquisizione permetterà a Penguin di partecipare attivamente in quella che è forse l’area dalla crescita più rapida del mercato editoriale e migliorare le sue capacità nell’acquisizione dei clienti e nell’analisi dei dati che saranno vitali per il nostro futuro».[14] Sono parole significative, in quanto indicano un primo e importante punto di contatto tra l’editoria classica e un modello alternativo di pubblicazione. La Penguin Books in questo modo dimostra non solo di aver preso coscienza dell’esistenza e dell’importanza crescente del fenomeno dell’autopubblicazione, ma ha deciso perfino di inglobarlo, di affiancarlo al modello classico, facendolo proprio.
Il servizio non è disponibile per l’Italia, e sarebbe quindi superfluo analizzarne qualità e costi.

 

2.4.4 Narcissus

 

Narcissus è la piattaforma di autopubblicazione di Simplicissimus Book Farm, ed è un servizio dedicato principalmente al self-publishing digitale, quindi si differenzia dalle altre piattaforme che affondano le proprie radici nel print on demand.
La procedura per cominciare è quella standard della creazione di un account sul sito narcissus.me e l’upload del file. Se si possiede già un file in formato epub, prima di procedere con la pubblicazione è necessario validare la sua struttura per assicurarne la compatibilità con la maggior parte dei dispositivi di lettura presenti sul mercato. Per effettuare questa operazione, Narcissus mette a disposizione il software gratuito EPubCheck.
Se non si disponesse già dell’epub ma ad esempio di un file .doc, si rende necessaria la conversione, che può avvenire in due modi: o tramite BackTypo, strumento di authoring online gratuito che permette la creazione di un file epub in autonomia, o tramite il commissionamento della conversione a Narcissus, con un costo di 0,60 euro IVA inclusa per cartella editoriale (circa 1800 battute) e un’attesa per la restituzione del file che si aggira sulla media di dieci giorni lavorativi.
A questo punto si richiede il caricamento della copertina se la si possiede, altrimenti la piattaforma ne offre la realizzazione per un costo di 40,00 euro e una scelta tra tre proposte, che richiederà in media dieci giorni.
Infine, con il file pronto, bisogna procedere con l’ordine di un codice Isbn, nel caso in cui non lo si possegga già, che Narcissus fornisce gratuitamente.
Sarà l’autore a scegliere il prezzo per la propria opera, che sarà resa disponibile da Narcissus nelle librerie online in tempi molto rapidi, ovvero entro le 24 ore dal caricamento del file. Quali librerie on line? Quasi tutte quelle esistenti, tra cui gli Amazon Kindle Store italiano, francese, tedesco, inglese, spagnolo e internazionale (Amazon,com), gli Apple IBook Store italiano e di moltissimi altri paesi europei e non, Google Play Store, KoboBooks, Ultima Books, libreria che appartiene alla stessa compagnia di Narcissus, Nook Store, la libreria digitale di Barnes&Noble, IBS, La Feltrinelli e tutti gli altri principali store.
Narcissus non prevede costi iniziali (se si escludono i servizi opzionali della creazione della copertina e della conversione del file), e ricava il suo compenso trattenendo il 10% del prezzo di copertina dell’ebook. A questa percentuale dovrà sommarsi la quota trattenuta dai distributori, che si aggira intorno al 30%, e in questo modo il guadagno dell’autore corrisponderà al 60% del prezzo di copertina che egli stesso avrà fissato. Per fornire un esempio più chiaro, per un prezzo di copertina pari a 2,99 euro, all’autore entrerà in tasca un compenso di 1,72 euro se l’acquisto viene fatto da un utente che risiede in Italia, dove l’aliquota IVA applicata agli ebook è pari al 4%.
La sezione “vendite” all’interno del proprio account permetterà di monitorare le stesse in tempo reale, con l’esclusione di quelle derivanti dagli store internazionali, che rendono disponibili i dati di vendita con circa un mese di ritardo.
L’emissione della ricevuta per ricevere il corrispettivo derivante dal diritto d’autore deve essere eseguita alla fine di ogni trimestre, a prescindere dall’importo maturato, e il pagamento avverrà al raggiungimento della soglia dei 25 euro a 60 giorni dalla ricevuta.
Il Bookmaker di Narcissus offre la creazione della versione cartacea dell’opera digitale, non per ordini minori a un numero di 50 copie, tramite il caricamento del file in formato Pdf, e della copertina ad alta risoluzione. Il servizio di sola stampa ha un costo che varia a seconda delle caratteristiche che l’autore richiede, e per esempio un libro Pdf da 200 pagine di formato 115×190 mm avrà un costo di 160,00 euro circa. La consegna avverrà entro cinque giorni lavorativi dall’ “Ok si stampi” da parte dell’autore. Se invece si desidera richiedere anche la distribuzione del cartaceo, è possibile usufruire unicamente del canale di vendita di Amazon.com, e comporterà un costo di 250 euro per la messa iniziale in distribuzione di 50 copie, e di 50 euro per ogni anno successivo se il numero delle copie non sarà interamente venduto. Il guadagno netto per l’autore relativo a ogni copia venduta su Amazon.it sarà pari al 75% del prezzo di copertina Iva esclusa.

 

2.4.5 Kobo Writing Life

 

È la più giovane piattaforma di self-publishing per quanto riguarda l’Italia. Facile intuire il suo legame con la compagnia canadese produttrice di ereader Kobo Inc (parola nella quale con un po’ di fantasia si può leggere un anagramma di “book”).
Dal principio: come muovere i primi passi? La procedura, abbastanza comune a tutte le altre piattaforme, consiste nell’immissione del titolo del libro, un eventuale sottotitolo, un’eventuale nome della serie alla quale il testo appartiene, il nome dell’autore (uno o più), il codice isbn, e la lingua dell’ebook. Nella pagina successiva, si procede con il caricamento del file, che può essere nei formati più comuni come il .doc, .docx o .odt. Se non si possiede già il file epub, Kobo Writing Life convertirà qualsiasi altro tipo di formato tramite una procedura automatica. Quest’operazione però potrebbe causare dei mutamenti alla formattazione originaria, e quindi è preferibile fornire un file già convertito, per evitare cattive sorprese. In compenso però, è interessante è la possibilità che la piattaforma offre di adoperare un proprio editor di testo direttamente on line, con a disposizione una preview del prodotto finale. È la scelta più consigliata se non si possiede già un file in formato epub, al fine di avere un prodotto il più possibile vicino alla volontà dell’autore.
Dopo aver superato questo primo passaggio, è necessario indicare se si desidera “proteggere” il proprio libro dalla pirateria, apponendo delle restrizioni alla riproduzione del file tramite DRM (Digital Right Management, una specie di lucchetto che dovrebbe servire a impedire la riproduzione del file) e indicare se si vogliono abbinare al proprio titolo i diritti validi in tutto il mondo o limitare la distribuzione ad alcune aree geografiche specifiche. Infine, specificare in quale moneta essere pagati per ogni vendita e le coordinate bancarie. A questo proposito, Kobo effettuerà i pagamenti unicamente tramite accredito sul vostro conto 45 giorni dopo la fine di un periodo mensile in cui avete realizzato una soglia di guadagno pari a 100 dollari. Se la soglia non sarà stata raggiunta, i pagamenti verranno effettuati ogni 6 mesi. A quanto ammonteranno? Kobo accorderà il 70% del prezzo di copertina stabilito dall’autore, ma solo se esso rientrerà nei limiti del prezzo consigliato, che va da un minimo di 0.99 a un massimo di 12,99 euro. Se invece l’autore vorrà stabilire il prezzo di vendita indipendentemente dai consigli di Kobo, dovrà accontentarsi del 45% dei diritti. La gran parte della restante percentuale, come visto anche in precedenza, andrà a coprire la distribuzione, e a proposito, quale distribuzione? Kobo Writing Life offre la distribuzione gratuita all’interno del proprio canale, vale a dire che il libro verrà messo a disposizione gratuitamente sulla libreria Kobo, ma affianca anche altre librerie, tra cui Chapters/Indigo (Canada), Angus and Robertson (Australia), Whitcoulls (New Zealand), FNAC (France), WH Smith (United Kingdom). Inoltre distributori di Kobo sono Smashwords (US) Author Solutions (US), eBookit (US). Book Pod (Australia), Book Hub (US), Fast Pencil (US), eBook Partnership (UK), Book Baby (US), Bookmasters (US), National Book Network (US)
Un elenco che non farà entusiasmare l’autore italiano, perché infatti l’impressione è che il servizio offerto da Kobo non sia pensato per il mercato italiano. Per monitorare le vendite, Kobo mette a disposizione una comoda dashboard in cui visualizzare in tempo reale le vendite dei vostri ebook, l’area di provenienza dei vostri lettori e una timeline per tenere conto degli acquisti nel tempo.

 

2.4.6 Ilmiolibro.it

 

Ilmiolibro è la piattaforma di print on demand e autopubblicazione appartenente al Gruppo Editoriale L’Espresso, presente dal 2008. Le procedure da effettuare su Ilmiolibro per la pubblicazione sono poche e semplici, e simili a quelle delle altre piattaforme di autopubblicazione: immettere un titolo per il libro, il sottotitolo, il testo per la quarta di copertina, il nome o lo pseudonimo dell’autore, poi scegliere la tipologia alla quale appartiene il libro (libro, testi, catalogo commerciale, bilancio aziendale), nel caso in cui si tratti di un libro, indicarne il genere, se si desidera contenuto in bianco e nero o a colori, il formato preferito tra semplice A4 (210x297mm), romanzo (150×230) o tascabile (114×172), e la copertina, tra rigida, morbida o rigida con sovraccoperta. Si procede con la creazione della grafica della copertina, con l’approvazione del libro e infine con la stampa.
Il sito presenta in home page una finestra in cui è possibile effettuare un veloce preventivo per il costo della stampa, che, prendendo come esempio un libro a copertina morbida, con gli interni in bianco e nero in formato standard (15x23cm) di 200 pagine totali, prevedrà un costo di 9,67 euro iva compresa. Con l’aumentare del numero di copie richieste, il prezzo diminuisce, e ad esempio richiedendo la stampa dello stesso libro ma in un numero di copie pari a dieci, il costo totale ammonterà a 91,88 euro anziché 96,72, un numero di 50 copie verrà a costare 411,06 euro anziché 483,60 e via dicendo.
Così come già accadeva con le atre piattaforme, per la sola vendita tramite il sito Ilmiolibro.it, il volume non necessiterà di un ISBN che diverrà invece d’obbligo acquisire nel momento in cui l’autore dovesse scegliere di distribuire l’opera anche tramite gli altri canali messi a disposizione dal servizio.
A questo proposito, Ilmiolibro mette a disposizione il servizio di distribuzione “Pro”, che comprende una serie di servizi, tra i quali tutte le attività relative all’attribuzione del codice ISBN, ma soprattutto l’integrazione con la distribuzione La Feltrinelli. È questo l’elemento a prima vista più attraente dei servizi de Ilmiolibro: induce il pensiero del potenziale scrittore subito a immaginare il proprio libro negli scaffali della nota libreria. Ma questa è una fantasia destinata ad essere disillusa mano a mano che si analizzano i termini di contratto. Infatti per autore self-publisher usufruire della distribuzione de La Feltrinelli si traduce unicamente nell’inserimento del titolo nel database La Feltrinelli, senza per questo implicare maggiori possibilità di visibilità. Tuttavia, e a completa discrezione di La Feltrinelli, «titoli che emergono per capacità di vendita potranno essere evidenziati sul sito LaFeltrinelli.it oppure nelle librerie, attraverso l’organizzazione di un evento di presentazione. In questo caso Feltrinelli potrà decidere di acquistare un certo quantitativo di copie del libro, che saranno vendute in occasione dell’evento. L’organizzazione di un evento non può essere richiesto dagli autori, ma viene eventualmente proposto dalle librerie stesse». Realisticamente, si tratta di un’eventualità alquanto remota.
Meno remota è la possibilità di riuscire a vendere qualche copia del libro tramite le librerie fisiche (solo dietro ordinazione) oppure on line de La Feltrinelli, e in questo caso viene seguita una procedura standard, che comprende i seguenti passaggi:

 

  • L’autore fissa il prezzo di copertina del libro. La Feltrinelli lo mette in vendita a un prezzo uguale o inferiore rispetto al prezzo di copertina.
  • Un cliente La Feltrinelli acquista il libro sul sito LaFeltrinelli.it o in una libreria La Feltrinelli (dietro ordinazione).
  • La Feltrinelli compra il libro con uno sconto rispetto al prezzo di copertina che l’autore ha fissato. Normalmente i costi di distribuzione di un libro superano ampiamente il 50% del prezzo di copertina. Grazie ad un accordo tra Ilmiolibro e La Feltrinelli, questi costi sono più bassi e rappresentano il 45% del prezzo di copertina.
  • Ilmiolibro.it stampa il libro e lo consegna a La Feltrinelli, che a sua volta provvede a recapitarlo al lettore che lo ha acquistato.
  • L’autore riceve una fattura relativa al costo di stampa. Non deve pagare la fattura, perché Ilmiolibro tratterrà il compenso quando riceverà il pagamento da La Feltrinelli.
  • L’autore riceve un avviso della copia venduta e può monitorare l’andamento delle vendite nella sua pagina personale.

 

Quando La Feltrinelli estingue il pagamento, Ilmiolibro gira all’autore il suo premio trattenendo il prezzo di stampa. Quindi il premio dell’autore corrisponderà a

 

Prezzo di acquisto Feltrinelli – Prezzo base di stampa

 

Ovvero, se il prezzo di copertina è di 20,00 euro, La Feltrinelli lo comprerà a 11,00 euro, a cui si dovranno sottrarre le spese di stampa il cui costo è dipendente dal prodotto finito che si è scelto di confezionare, e quindi all’autore resterà, dei venti euro del prezzo di copertina, all’incirca un quarto.
La Feltrinelli impiegherà circa 90 giorni per inoltrare il pagamento a Ilmiolibro, che a sua volta impiegherà circa un mese per corrispondere il premio all’autore, e quindi passeranno circa quattro mesi tra l’acquisto da parte di un cliente e l’accredito dei compensi all’autore.
Come si può notare i tempi non sono brevi, ma bisogna tener presente che nei normali contratti di edizione gli autori vengono pagati a fine anno solare, quindi a distanza di molto tempo rispetto a quando hanno effettuato le prime vendite.
Il servizio di distribuzione appena analizzato comporta un esborso da parte dell’autore nei confronti del servizio (che nell’operazione di vendita non tratterrà alcuna percentuale), comprensivo dei costi una tantum di attivazione, registrazione del codice ISBN e del canone di abbonamento per la distribuzione nel circuito la Feltrinelli di durata annuale, che è di 79 euro (iva esclusa) per il primo titolo. Per tutti i titoli successivi dell’autore, vengono attivate di volta in volta varie promozioni, come ad esempio uno sconto del 75% sul canone di abbonamento. La richiesta di attivazione del servizio viene fatta in fase di creazione del proprio libro o successivamente, tramite il pulsante “Distribuzione la Feltrinelli con codice ISBN”. Dopo il controllo degli standard formali, l’autore potrà acquistare il servizio, e nel giro di pochi giorni verrà avvisato dell’avvenuta registrazione del codice ISBN. Subito dopo il libro diventerà acquistabile tramite il sito LaFeltrinelli.it e Ilmiolibro.it, e, come accennato, potrà essere ordinato in tutte le librerie fisiche La Feltrinelli. Nell’offerta non è compresa alcun tipo di campagna promozionale, perciò l’essere disponibile nelle librerie e sul sito di Feltrinelli non implicherà la sua visibilità. Infatti per quanto riguarda la promozione, Ilmiolibro offre servizi separati, anch’essi a pagamento, tramite i siti delle testate a cui la piattaforma stessa appartiene (soprattutto tramite l’annuncio dell’uscita del libro sulle testate locali di proprietà del gruppo L’Espresso).
Di recente Ilmiolibro ha arricchito le sue offerte con la possibilità di convertire il proprio testo in formato ebook, ma solo in subordinazione alla creazione della copia stampata. L’ebook sarà reso disponibile sul sito ilmiolibro.it, ma, grazie anche all’integrazione con il distributore Book Republic, ogni autore potrà decidere se metterlo in vendita anche su tutti i principale-book store italiani e internazionali, tra cui Kindle Store di Amazon, l’iBook Store di Apple, Kobo e molti altri. Il guadagno per l’autore relativo alla vendita dell’e-book verrà calcolato secondo l’operazione

 

Prezzo di vendita – (hosting+iva)

 

L’importo di hosting varia in funzione del prezzo stabilito dall’autore, non esistono percentuali fisse, ed è verificabile solo nel momento in cui l’autore definisce il prezzo dell’e-book. In linea generale, l’incidenza del costo dell’hosting si riduce con l’aumento del prezzo di vendita dell’e-book.
Ogni mese l’autore riceverà il rendiconto sul venduto, sulla cui base Ilmiolibro accrediterà i guadagni insieme a quelli derivanti dalle vendite dell’edizione cartacea, mediamente dopo uno o due mesi dall’avvenuta vendita.
Infine, Ilmiolibro mette a disposizione una pagina personale pubblica che l’autore può modificare e gestire facilmente, dove l’autore può presentare una breve descrizione dei suoi titoli (non solo di quelli pubblicati con Ilmiolibro) e la sua biografia, aggiungere la sua foto e commentare libri al di fuori della sua produzione. Questo servizio si rivela utile perché oltre a creare una rete social tra gli utenti del sito, aumenta la possibilità di ritrovare un autore con il suo titolo sui motori di ricerca.
Di recente ilmiolibro ha cominciato a dedicare più attenzione al digitale, mettendo a disposizione la possibilità di produrre e vendere il proprio titolo autpopubblicato anche in versione ebook. La conversione nel formato standard, l’ePub, è messa a disposizione gratuitamente, ma si ripresenta il già noto problema: non fidarsi troppo degli automatismi, perché potrebbero restituire un prodotto poco fedele a quello di partenza, e quindi rispettare alcune regole di formattazione, fornite dalla stessa piattaforma, che eviteranno sgradevoli sorprese.
L’autore potrà scegliere un prezzo di copertina nei limiti di una soglia minima e una massima, che corrispondono rispettivamente a 0,99 euro e 19,99 euro. Il prezzo fissato inizialmente può essere variato in un secondo momento, fattore da non sottovalutare nel caso in cui si voglia sperimentare come le vendite possano cambiare al variare del prezzo di vendita. La somma corrisposta all’autore per le vendite equivarrà al prezzo di vendita meno il costo di hosting a cui va sommata l’IVA. Il prezzo di hosting varia in funzione del prezzo, ed è possibile verificarlo nel momento in cui l’autore definisce il prezzo dell’ebook. Il rendiconto sulle vendite verrà fornito mensilmente, e i guadagni saranno accreditati mediamente dopo uno o due mesi dall’avvenuta vendita. Se si vuole allargare la distribuzione oltre i canali de ilmiolibro, è possibile attivare il servizio premium, che va a coprire numerosi store online tra cui Amazon, Apple, xxxBookrepublic, Deastore, IBS, Libreria Rizzoli e molti altri. L’opzione per la distribuzione premium è attivabile anche successivamente alla pubblicazione dell’ebook. Questo servizio prevede un costo di attivazione di 79 euro per il primo titolo, e 49 per ciascun ebook successivo al primo. Una grave pecca del servizio: ilmiolibro subordina del tutto la creazione e la pubblicazione del formato digitale a quello cartaceo: in altre parole, se non si è prima creata e pubblicata la versione cartacea del propio libro, non è possibile procedere con quella digitale.

 

2.4.7 Youcanprint

 

Un’ulteriore piattaforma italiana è Youcanprint, presente dal 2009, che offre servizi sia di print on demand sia di autopubblicazione.
Decidendo di usufruire del servizio di sola stampa, è possibile calcolare rapidamente un preventivo on line, che prendendo ad esempio un libro in bianco e nero su carta bianca di grammatura 80, copertina plastificata opaca, formato 15×21, rilegatura in brossura fresata, di 200 pagine, prevede un costo di 8,52 euro. Anche in questo caso, con l’incremento del numero di stampe richieste, diminuisce il costo relativo a ogni singola copia.
Per quanto riguarda i servizi di pubblicazione, la procedura da seguire si discosta da quelle delle piattaforme viste finora, poiché l’azienda richiede l’invio delle bozze tramite mail, Skype o posta, e non il caricamento diretto del file pronto per la pubblicazione. Quindi prenderà in carico l’opera, e la rimanderà all’autore impaginata in formato pdf per l’approvazione, che dovrà avvenire tramite il “visto si stampi”, dopo del quale l’opera verrà “pubblicata”. Da questo momento sarà possibile effettuare il pagamento, ricevuto il quale Youcanprint impiegherà 4-5 giorni lavorativi per preparare l’invio delle copie richieste.
Più nel dettaglio, il primo passo da compiere è richiedere la pubblicazione con il preventivo online e preparare l’invio dei file, che sarà così preso in cura dai collaboratori di Youcanprint. Dal momento in cui la redazione prende in carico l’opera, saranno necessari 25 giorni lavorativi per la lettura del manoscritto e l’elaborazione della scheda di valutazione. Youcanprint garantisce lo scambio di bozze con i suoi autori fino al momento in cui l’opera sarà pronta per la stampa e la pubblicazione e verrà autorizzata dallo stesso autore con il “visto si stampi”.
Come opzione vengono offerti alcuni servizi editoriali tra cui quello di editing, il cui costo è dipendente dalla lunghezza del testo: ad esempio per opere fino a 20.000 battute la spesa ammonterà a 29,00 euro più IVA; per opere tra 150.000 e 300.000 battute, sale a 149,00 euro più IVA, fino a un tetto di 399.00 euro per opere che vanno da 800.000 a 1.200.000 battute. Altri servizi solo la correzione delle bozze (29.00 euro tra le 20.000 e le 50.000 battute), la creazione di un booktrailer (che oscilla da un costo di 299.00 euro a un massimo di 999.00), e la creazione di un blog personale (da 199,00 euro per la versione standard a 399,00 per quella premium) dove poter anche inserire una sezione di vendita diretta della propria opera
Il pagamento dovrà essere effettuato contestualmente al “visto si stampi”, ed entro sette giorni dalla ricezione delle copie, l’opera verrà inserita nel network di vendita, e in particolare in quattordici book store online, tra cui Amazon, La Feltrinelli, IBS, Libreria Universitaria, book store di eBay, Google Books ecc., sarà ordinabile in 1350 librerie. Youcanprint richiede all’autore la sottoscrizione di un contratto di edizione per la pubblicazione dell’opera, che avrà durata pari a un anno rinnovabile fino al recesso da parte dell’autore, e non sarà esclusivo (ovvero l’autore potrà pubblicare su altre piattaforme). All’autore spetterà il 20% del prezzo di copertina di ogni copia venduta, e il rendiconto delle vendite avverrà online sul proprio “profilo autore”, tramite il quale sarà possibile il monitoraggio delle vendite per ciascun canale di vendita con grafici e classifiche.
L’auto pubblicazione dell’ebook è indipendente da quella del cartaceo, e viene offerto il servizio di conversione nel formato epub, con costi che vanno da 0,30 euro più IVA a cartella per un testo semplice, 0,40 euro per testo con immagini, 0,50 per testo con immagini e note, 1,20 euro più Iva a pagina per il formato epub layout fisso, che permette di conservare la formattazione originale (in caso di pubblicazione di fumetti, cataloghi e opere simili). I canali di vendita del formato ebook comprendono i maggiori ebook store italiani, tra cui inmondadori, ultimabooks, bookrepublic, Ibs, e le sezioni nazionali di Amazon Kindle, Google Play ecc iBook Store di Apple. Per gli ebook Youcanprint offre anche una distribuzione internazionale, ad esempio nell’Amazon Kindle Store di Francia, Germania, Spagna, Regno Unito e Stati Uniti, nell’Apple iBook Store di quasi tutti i Paesi europei, degli Stati Uniti e dell’America Meridionale, offrendo per questo proposito anche un servizio di traduzione dell’opera.
Per quanto riguarda la pubblicazione digitale, Youcanprint tratterrà il 50% del prezzo di copertina dell’ebook, e come già visto per il cartaceo, richiederà la sottoscrizione di un contratto d’edizione digitale, anche questa volta di durata annuale e non esclusivo. Al momento per l’ebook il rendiconto non è reso disponibile on line, ma avviene trimestralmente tramite l’invio di un report.
Infine, il pagamento sarà effettuato tramite paypal o bonifico bancario, ma solo al raggiungimento di una soglia minima di 50,00 euro, entro 60 giorni dalla ricezione dei documenti necessari per la richiesta.

 

2.5 Cosa “pubblica” il self-publishing?

 

Dopo aver analizzato i maggiori servizi sulla rete e i relativi costi per l’autore, potrebbe essere interessante approfondire la questione sui tipi di contenuti del materiale pubblicato attraverso tali piattaforme.
Riprendendo i dati resi noti da uno studio[15] dell’Associazione Italiana Editori sul self-publishing per gli Stati Uniti,[16] si evince che il macro gruppo che oltreoceano si indica col nome di fiction è il genere più popolare in termini di titoli pubblicati, con il 45% del totale. Per quanto riguarda invece i numeri delle vendite, in cima vi troviamo l’altro macro genere che prende il nome di non-fiction, che comprende tutto ciò che non è narrativa, e si assegna il 38% sul totale dei titoli autopubblicati venduti.
Analizzando più nel dettaglio l’area della fiction, scomponendola così in sotto generi, si vede spiccare subito il thriller, che occupa il primo posto per autori pubblicati con il 44,7%; a buona distanza è seguito dalla romantic fiction con il 23,8%, che poco distacca il genere paranormale, che registra il 16,2% delle pubblicazioni; l’ultimo genere a registrare una percentuale di pubblicazioni degna di essere considerata è il fantasy, con il 9,5%, e in fine in coda, con percentuali esigue, troviamo il genere storico (2,9%), l’erotico (1,9%) e infine i libri per bambini (1%). Il grafico 2.8 illustra la situazione:

imm2.8

Anche il prezzo di vendita della fiction rispetto a quello della non-fiction presenta un divario molto ampio: il costo medio di un titolo del primo macro gruppo si aggira intorno ai 6,94 dollari, mentre quello di uno del secondo è nettamente superiore, ammontando a un prezzo medio di 19,32 dollari. È possibile inoltre delineare, sempre grazie all’indagine AIE, un quadro che crea un collegamento tra i nomi dei self-publishers più affermati, il numero di copie vendute per ognuno e il genere di appartenenza dell’opera. Il tutto è reso più chiaro dalla tabella 2.9:

imm2.9

Per quanto riguarda l’Italia, la situazione è differente. Al primo posto delle auto pubblicazioni, infatti, troviamo la narrativa, seguita dalla poesia, e come si può notare da un’ulteriore tabella, i generi che padroneggiano oltreoceano non registrano un buon piazzamento in casa nostra:

imm2.10


  1. http://www.treccani.it/enciclopedia/ricerca/self-publishing/
  2. Vedi la pagina del sito http://www.whitechapelgallery.org
  3. http://www.repubblica.it/2007/10/sezioni/scienza_e_tecnologia/libri-web/libri-web/libri-web.html
  4. Dati ricavati dall’indagine AIE sul self-publishing 2012.
  5. https://www.youtube.com/watch?v=qJUla8xJ5BM
  6. Dato aggiornato al marzo 2014.
  7. http://www.publishers.org/
  8. http://www.bowker.com/en-US/aboutus/press_room/2012/pr_03272012.shtml
  9. https://www.bisg.org/news/bookstats-volume-4-now-available-aap-press-release
  10. L’editoria italiana in cifre: 2010 > 2011
  11. http://www.aie.it/Topmenu/DOCUMENTI/Cifreenumeri.aspx. (I numeri si riferiscono alla lettura e l’acquisto di e-book da e per device dedicati da parte di una popolazione superiore ai 14 anni.)
  12. http://www.aie.it/Portals/_default/Skede/Allegati/Skeda10-146-2014.11.3/04_SintesiRapporto2014.pdf?IDUNI=gfal01fbkuoum0prjbxjwknb5264
  13. Il salvataggio da Word in formato “Pagina web filtrata” consente di rimuovere i tag specifici di Microsoft Office. Se si apre in Word una pagina web che è stata slavata in HTML filtrato, il testo e l’aspetto generale vengono mantenuti, ma potrebbe non essere più possibile utilizzare nel modo usuale alcune funzionalità di Word per modificare il contenuto. Quindi un documento dovrebbe essere salvato in HTML filtrato solo dopo aver apportato tutte le modifiche necessarie in Word. Quindi l’operazione migliore è quella di salvare il documento in due copie: una nel formato Word, per eventuali modifiche successive, e l’altra per l’invio in HTML filtrato.
  14. http://www.digitalbookworld.com/2012/penguin-buys-self-publishing-platform-author-solutions-for-116-million/
  15. http://www.aie.it/SKVIS/News_PUB.aspx?IDUNI=pducif0pkxtxnxkiucevn5or2044&MDId=6368&Skeda=MODIF102-1536-2012.6.22
  16. http://www.aie.it/Topmenu/DOCUMENTI/Cifreenumeri.aspx