9 Utilità della ritrosia ma senza eccessi

Ritrosi sono coloro che vogliono ogni cosa al contrario degli altri, sì come il vocabolo medesimo dimostra; ché tanto è a dire a ritroso quanto a rovescio. Come sia adunque utile la ritrosia a prender gli animi delle persone et a farsi ben volere, lo puoi giudicare tu stesso agevolmente, poscia che ella consiste in opporsi al piacere altrui, il che suol fare l’uno inimico all’altro, e non gli amici infra di loro. Per che, sforzinsi di schifar questo vizio coloro che studiano di essere cari alle persone, percioché egli genera non piacere né benivolenza, ma odio e noia: anzi conviensi fare dell’altrui voglia suo piacere, dove non ne segua danno o vergogna, et in ciò fare sempre e dire più tosto a senno d’altri che a suo. Non si vuole essere né rustico né strano, ma piacevole e domestico, percioché niuna differenza sarebbe dalla mortìne al pungitopo, se non fosse che l’una è domestica e l’altro salvatico. E sappi che colui è piacevole i cui modi sono tali nell’usanza comune, quali costumano di tenere gli amici infra di loro, là dove chi è strano pare in ciascun luogo straniero, che tanto viene a dire come forestiero; sì come i domestici uomini, per lo contrario, pare che siano ovunque vadano conoscenti et amici di ciascuno. Per la qual cosa conviene che altri si avezzi a salutare e favellare e rispondere per dolce modo e dimostrarsi con ogniuno quasi terrazzano e conoscente. Il che male sanno fare alcuni che a nessuno mai fanno buon viso e volentieri ad ogni cosa dicon di no e non prendono in grado né onore né carezza che loro si faccia, a guisa di gente, come detto è, straniera e barbara: non sostengono di esser visitati et accompagnati e non si rallegrano de’ motti né delle piacevolezze, e tutte le proferte rifiutano. – Messer Tale m’impose dianzi che io vi salutassi per sua parte. – Che ho io a fare de’ suoi saluti? – E: – Messer Cotale mi dimandò come voi stavate. – Venga, e sì mi cerchi il polso. – Sono adunque costoro meritamente poco cari alle persone. Non istà bene di essere maninconoso né astratto là dove tu dimori; e come che forse ciò sia da comportare a coloro che per lungo spazio di tempo sono avezzi nelle speculazioni delle arti che si chiamano, secondo che io ho udito dire, liberali, agli altri sanza alcun fallo non si dee consentire: anzi, quelli stessi, qualora vogliono pensarsi, farebbono gran senno a fuggirsi dalla gente.