Introduzione

Lo studio complessivo dei fenomeni sociali ha dato origine in vari tempi ad una teologia sociale, come quella degli antichi libri sacri e, più tardi, del Bossuet; ad una metafisica sociale, come quella di G. B. Vico e dell’Hegel; ed infine ad una filosofia sociale, come quella di A. Comte, di H. Spencer, di A. Schäffle. Più recente e più perfetto rappresentante della filosofia sociologica, sebbene limitato alla storia, è stato il Materialismo storico.

Di contro al sistema di A. Comte esso ha l’enorme vantaggio di prender le mosse dalla vera base della piramide sociale, dalla struttura e dalle attività economiche; mentre il Comte, per un errore che sembra quasi inesplicabile, avea cominciato dalla cima, cioè dalle credenze religiose e scientifiche, pretendendo di spiegare col loro mutamento le grandi trasformazioni della politica, del diritto e persino della economia, e cadendo così in assurdi analoghi a quelli in cui sarebbero incorsi i biologi, se avessero preso per base delle formazioni organiche il cervello anteriore degli animali più elevati.

Di fronte alla scuola sociologica dello Spencer e dello Schäffle, il Materialismo storico si è, in generale, conservato immune dalla tendenza di considerare le leggi dell’organismo individuale come l’intelaiatura, in cui si possano disegnare le leggi della società umana: tanto più esso ha sfuggito quella forma degenerativa e quasi pazzesca della filosofia monistica, che si fonda sopra l’analogia, ancor più remota, della Meccanica e non riesce se non a metafore puerili, qual’è per es.: l’attrazione ch’esercita il danaro.
Ciò non ostante, dèsso è sempre una filosofia, non già per il suo titolo diMaterialismo, ch’è un titolo filosofico né solamente perché pretende spiegare immediatamente i fatti della storia che rappresentano l’estremo limite della specificazione e della concretezza; ma principalmente perché fa uso di un solo principio e, al più, di due premesse, e ne vuol trarre fuori, senza altro, tutto l’enorme intreccio della storia.

Vi ricorderò brevemente le ragioni che mi hanno spinto a cercare di superare codesta posizione e a tentare la sociologia generale, o, almeno, una filosofia dei fatti sociali, più generale e più comprensiva che il Materialismo storico non fosse. Ciascuna di queste ragioni è una verità metodologica, che si deve tener presente nello studio di qualsiasi fenomeno sociale e quindi anche di quello che sarà oggetto del mio corso in questo anno.