Testo

Conclusioni

“Socialità digitale”, “Digital Awareness”, “Cyber life”: locuzioni e concetti che a molti appariranno estremamente recenti.

Se questo, da un punto di vista strettamente etimologico, corrisponde al vero, è altrettanto vero che possiamo considerarli la semplice rielaborazione immateriale di elementi antichi, processi e sistemi che risalgono alla notte dei tempi.

Vivere in una società digitale, vuol dire adattare i propri comportamenti a logiche astratte il cui riflesso trova naturale trasposizione nel mondo materiale. Questo cambiamento di prospettiva può portare con sé, soprattutto nelle generazioni meno giovani, timori e preoccupazioni che, tuttavia, si riducono considerevolmente se lo stesso cambiamento viene accompagnato dalla medesima consapevolezza che, quotidianamente, caratterizza la nostra socialità fisica.

Trasporre tale consapevolezza vuol dire comprendere che la costante crescita della esposizione personale se, da un lato, garantisce un’espansione delle relazioni oltre i limiti materiali, dall’altro determina in misura sempre maggiore ciò che ci viene proposto come utile, influenzando la nostra vita quotidiana in ogni suo aspetto e incidendo in maniera determinante sulla personale valutazione dei propri desideri.

Su un versante ancora ulteriore, la partecipazione digitale modifica i rapporti inter familiari a causa di un’ipervisibilità che aggiunge ai rapporti tra genitori e figli un piano diverso rispetto a quello strettamente domestico.

L’obiettivo che la presente analisi si prefigge non è certo l’esprimere un giudizio su questi nuovi sistemi ma il fornire un punto di vista differente che permetta di regolare e adattare la propria realtà individuale a un contesto inevitabilmente nuovo, nella speranza che ciascuno dei lettori possa trovare, in queste pagine, strumenti che gli siano di supporto nel costruire la propria cyber-socialità in maniera utile e vantaggiosa, evitando le pericolose correnti che percorrono il mare digitale.