La calunnia

In Francia, per iniziativa di Jean Finot, si è costituita una Lega contro la calunnia. I giornali italiani ne hanno parlato: probabilmente anche in Italia sarà creata un’istituzione del genere.

Non abbiamo alcuna fiducia in questo genere di iniziative. Hanno uno scopo particolaristico; sono il prodotto di una mentalità astratta, materialistica, che spezzetta l’uomo nelle sue singole facoltà ed azioni, e di una di queste — buona o cattiva, per il pro od il contro — fa insegna della propria bottega. L’uomo è un’unità ideale e deve tutto rinnovarsi in sé e nei rapporti cogli altri, perché un malcostume cada, perché un nuovo costume si instauri. Ma nel programma fissato da Jean Finot alla nuova Lega, qualcosa di concreto c’è. E proprio di questa parte, appunto perché concreta, appunto perché materiata di esperienze sensibili, appunto perché ricca di possibilità di lavoro utile e produttivo, i giornali italiani non parlano, i futuri iniziatori italiani non terranno conto. Si è mai sentito che il prof. Bettazzi della Lega per la morale abbia protestato e abbia cercato di suscitare una rivolta dello spirito pubblico perché le donne e le ragazze, arrestate in qualche movimento di piazza, sono state messe nella stessa prigione delle prostitute, negli stessi stanzoni dove vanno a finire le femmine randage raccolte nelle retate poliziesche? Che abbia protestato od abbia cercato di suscitare una qualsiasi commozione nel pubblico per il fatto che queste ragazze, spesso ignare ed aliene da ogni lotta politica, vengono in camera di sicurezza aggredite col piú basso e volgare turpiloquio dai questurini imbestialiti? Il prof. Bettazzi e la sua Lega per la morale esplicano un’attiva azione a base di ordini del giorno, di conferenze predicatorie e perfettamente inutili, ma nulla fanno che possa avere una praticità immediata.

Cosí sarà per la Lega contro la calunnia. Si faranno delle bellissime conferenze moraleggianti, si imbottiranno i crani con opuscoli, fogli volanti e commedie a tesi. Le calunnie continueranno a circolare, le insinuazioni piú spaventosamente cretine continueranno a far presa sugli animi, perché sapute da «ottima fonte». E appunto la proposta piú pratica e concreta di Jean Finot sarà lasciata cadere nel vuoto. Propone Jean Finot: «Volete veramente che una delle maggiori sorgenti di voci calunniose sia essiccata? Fate abolire il servizio segreto della questura, fate abolire il servizio delle schede segrete, nelle quali la questura segna a carico dei cittadini tutte le voci che i suoi agenti raccolgono da informatori inconfessabili o creano per interessi professionali». Appunto perché in questo senso sarebbe possibile un’azione efficace, la mentalità accademica ed arcadica dei predicatori di moralità non ne farà niente. E dalla questura continueranno a sciamare le dicerie piú infami, le voci piú calunniose, e i delegati e i questurini continueranno ad informare i zelatori della pubblica onestà su dati di fatto completamente infondati, ma che circolano, si diffondono subdolamente per tutto un paese attraverso i cenni che la censura lascia passare.

Ma il buon conservatore, il liberale genuino continueranno a rimaner convinti che lo Stato, attraverso i suoi organismi e specialmente attraverso la polizia, vada sempre piú esplicando la sua missione di organo etico della nazione.

(19 settembre 1917).