La libertà di divertirsi

Gramsci, Antonio

Lo Stato italiano è lo Stato di un paese allegro. I cittadini italiani ignorano persino che lo Stato esista: infatti non sanno come funziona, non sanno come dovrebbe funzionare in ossequio alle leggi fondamentali del regno, e, dinanzi ad un atto dei poteri, non sanno dire se esso sia giusto o ingiusto, se leda o no lo Statuto, e quindi se leda o no i diritti acquisiti dei cittadini, il minimo di libertà che lo Statuto garantisce. La libertà viene concepita in modo grottesco e puerile: non si arriva a comprenderla come garanzia per tutti, impersonalmente tutelata dalle leggi, che le autorità per le prime debbono essere tenute a rispettare. Il popolo italiano non è popolo di liberi, o di cittadini che liberi vogliono diventare: l’Italia è davvero, purtroppo, la nazione carnevale, e la libertà è libertà di divertirsi e grattarsi la rogna al sole.

[Ottanta righe censurate].

I cittadini hanno appena una vaga nozione delle leggi dello Stato, e credono che esse siano soltanto punitive; non concepiscono la legge come garanzia, come sicurezza individuale. Gli italiani sono individualisti, dicono gli psicologi. Ma il vero è che gli italiani sono analfabeti e incolti e che l’Italia è la nazione carnevale, con una libertà, unica desiderata: la libertà di divertirsi.

(1° giugno 1918).