Latin sangue gentile

L’avv. Esuperanzo Ballerini, ufficiale dell’equestre militar Ordine dei Ss. Maurizio e Lazzaro e commendatore dell’Ordine della Corona d’Italia, si distrae dalle fatiche cui lo costringe la sua carica di economo generale del regio economato generale dei benefizi vacanti scrivendo versi e prose. L’avv. Esuperanzo dimostra cosí di essere un perfetto italiano e, come tale, di professare un ardente culto per le tradizioni nazionali. I burocratici italiani hanno sempre dimostrato un’invincibile vocazione per le arti belle; essi sono tutti geni incompresi, spiriti elettissimi, costretti dalla sorte maligna a emarginar pratiche ed apporre firme, e pertanto si ribellano al fato: lo stipendio lo concepiscono come un doveroso tributo della collettività al loro genio, che ha bisogno di ozio con dignità per affermarsi e glorificare in versi e in prosa la vitalità della stirpe. L’amministrazione dello Stato non funziona, è vero, ma la letteratura accresce i suoi allori; l’amministrare è vile materialità e i burocratici sono idealisti, squisitamente idealisti e raffinati sacerdoti delle Grazie.

L’avv. Esuperanzo, economo generale dei benefizi vacanti, si sforza virtuosamente di ingentilire lo spirito degli italiani, di sollevare i suoi concittadini fino alle vette della gentilezza e del buon gusto: la collettività spende certo con profitto i quattrini assegnati come tributo nazionale all’avv. Esuperanzo. Ed è piú che giusto che le pubbliche associazioni si facciano patronesse del genio vigorosamente produttivo anche fra la vile polvere delle pratiche riguardanti i benefizi. Ed è piú che giusto che l’Alleanza nazionale, presieduta per la Commissione di propaganda dal prof. Giovanni Vidari, rettore magnifico della R. Università, si faccia editore delle prose letterarie dell’avv. Esuperanzo. Il magnifico rettore, prof. Giovanni Vidari, fa spendere certo con profitto i quattrini affidati al suo controllo ed ubbidisce all’imperativo categorico del suo essere rettore di uno dei massimi istituti di cultura e di educazione nazionale, diventando editore degli «Stelloncini della vittoria» che l’avv. Esuperanzo ha affidato all’Alleanza nazionale e l’Alleanza distribuisce prodigalmente nei teatri e nei cinematografi. Il magnifico rettore, prof. Giovanni Vidari, deve essere molto soddisfatto di sapere che alle signore e signorine frequentatrici di cinematografi e teatri si mettano sotto gli occhi «Stelloncini» cosí briosamente e elettamente concepiti:

«Quando ha incominciato a indebolirsi il blocco centrale

«Quando ha perduto Durazzo e i Dardanelli?»

«Cos’è questa tanto strombazzata germanica cultura?»

«Non c’è che da scandere il vocabolo per trovarvi l’espressione del piú depravato gusto teutonico».

Di tali «Stelloncini» l’Alleanza nazionale ha fatto stampare decine di migliaia di fogli tricolori; per l’Alleanza nazionale, presieduta dall’on. Daneo, e per la sua Commissione di propaganda, presieduta dal magnifico rettore prof. Giovanni Vidari, gli «Stelloncini» devono essere espressione tipica del latin sangue gentile, se alla loro diffusione dedicano i quattrini affidati al loro controllo. L’on. Daneo e il magnifico rettore Giovanni Vidari devono avere molta stima ed ammirazione per l’avv. Esuperanzo Ballerini e per le sue prose se consentono all’Alleanza nazionale di farsene editrice e diffonditrice. E noi dobbiamo sempre piú convincerci di non essere latin sangue gentile, di non partecipare dell’anima nazionale, se ci sentiamo costretti a domandare perdono ai nostri compagni operai e contadini di aver riprodotto nell’«Avanti!» le scurrilità dell’avv. Esuperanzo, ufficiale e commendatore, autorizzate da un deputato e un magnifico rettore, le scurrilità diffuse da rappresentanti della burocrazia, del parlamento, dell’università, pilastri della Nazione italiana.

(8 dicembre 1918).