Le cause della guerra

Il dott. Achille Loria, nella gerarchia sociale professore di economia politica all’università e nella gerarchia cavalleresca uffiziale dell’equestre militar ordine dei Ss. Maurizio e Lazzaro e commendatore della Corona d’Italia, è, nella gerarchia dell’intelligenza, un qualche cosa che si potrebbe definire, in questi tempi di ferro, un motore a scoppio con lo scappamento sempre aperto. Egli è lo scopritore di tutte le scoperte, il teorico di tutte le teorie, il palombaro indefesso che dall’oceano pauroso di tutti gli umani misteri trae le scintillanti e preziose perle della conoscenza e della saggezza; il motore della sua sublime intelligenza scoppia con perenne e armonioso ritmo, e non fumo esala dallo scappamento, ma (oh miracolo!) luce mirabile per segnare la via agli umani nella bufera procellosa della storia.

Nel suo ultimo studio (trentadue linee di stampa nel periodico settimanale «La Difesa», che si stampa a Torino ogni venerdí e pubblica i versi del cav. Esuperanzo Ballerini, economo generale del regio economato generale dei benefizi vacanti) il cav. uff. prof. dott. Achille Loria segna una nuova conquista della verità sull’errore, della luce sulle tenebre, della sapienza sulla inerte e cieca ignoranza: egli acquisisce alla storia le cause della conflagrazione mondiale.

La guerra è una conseguenza della sifilide. Infatti: noi troviamo che «i tre grandi assertori della libertà e del positivismo, Lloyd George, Clemenceau e Wilson, emersi prima della procella, ascendono ora verso il periodo — mentre i tre incarnatori del misticismo e della tirannide, lo czar, il kaiser e l’imperatore austriaco scendono al lugubre occaso». Lo czar solo per uno scherzo della natura fu per tanti anni alleato della Repubblica francese; la natura si stancò di scherzare (ogni bel gioco dura poco) e «il triste messere fu inabissato per sempre». L’antitesi si delineò con precisa evidenza: da una parte lo spiritualismo, ossia il misticismo, ossiano il kaiser e l’austriaco imperatore; dall’altra il positivismo, ossia il materialismo della storia, ossia la libertà, ossiano Lloyd George, Clemenceau, Wilson. Ora che cosa sono lo spiritualismo e il misticismo, e quindi cosa è la tirannide? Portati della sifilide, come il dott. prof. uff. comm. Achille Loria ebbe il giubilo di scoprire a Siena, quando, ancora fresco delle sue pubblicazioni sul materialismo storico e prima che Federico Engels dimostrasse che egli aveva saccheggiato Carlo Marx, vi tenne la prolusione a un corso universitario e tutti lo acclamarono, eccettuato un mistico morto dopo qualche mese di sifilide. Cosa è dunque la storia, o signori? Un enigma se non si è studiato patologia. Cosa è dunque la guerra? Fenomeno mostruoso determinato dalla sifilide. Cosa è il mondo? Un ospedale di sciagurati abulici incoscienti cretini che freneticamente si interuccidono per la volontà di due sifilitici.

Questa concezione della storia è per il prof. dott. uff. comm. Achille Loria in dipendenza del materialismo storico. La sintesi di trentadue linee pubblicata dalla «Difesa» si inizia infatti con questa affermazione: «Gli spiritualisti i quali pretendono a monopolio degli ideali sogliono gittare (!?) sul viso a noi, positivisti e materialisti della storia, questa tragica guerra, quasi rimprovero e solenne smentita delle nostre vedute dottrinali».

Lo scappamento sempre aperto finisce col diventare una grave iattura pubblica.

(17 settembre 1918).