L’idea liberale

Nella sede sociale ha avuto luogo l’assemblea generale ordinaria dell’Unione liberale monarchica. Aperta la seduta il presidente senatore Ferrero di Cambiano iniziò la sua relazione rivolgendo un pensiero ed un caldo saluto all’esercito: il pensiero è stato indubbiamente liberale ed il saluto oltre che caldo (31 gradi all’ombra) […[1]].

Il presidente, senatore marchese di Cambiano, continuò nella sua relazione: ricordò l'azione liberalmente fervida e monarchicamente operosa data a favore delle figlie dei soldati (l'anno venturo l'azione sarà data a favore dei figli: un sesso per anno); citò in particolar modo la Colonia Umberto I ed il Comitato di assistenza, consulenza ed informazioni costituito allo scopo di render servizi alle famiglie dei soldati. Il presidente non volle citare alcuna cifra per non fare arrossire la modestia dei soci; le cifre non hanno niente in comune con l'idea, e specialmente con l'idea liberale.

Il presidente ricordò i nomi dei soci caduti in guerra: due operai, un generale, un conte, un assessore e un impiegato: sei. È vero che l'Unione ha piú di diecimila soci, ma anche sei sono molti; eppoi si badi alla qualità, non alla quantità: per qualità un generale e un conte valgono per lo meno diecimila per uno; l'Unione può andare fiera del contributo di sangue che i suoi soci hanno dato alla quarta guerra dell'indipendenza italiana.

Prima di chiudere la relazione, il presidente citò una delle piú importanti manifestazioni dell'Unione: la costituzione della Cooperativa Savoia. Il nome è specialmente importante e rientra nel programma. A dire il vero, infatti, molti erano persuasi che la cooperazione non rientrasse perfettamente nell'idea liberale; ma poiché l'Unione è anche monarchica e i Savoia regnano felicemente, il nome Savoia fa rientrare nel programma dell'Unione anche la cooperazione.

Cosí il presidente senatore Ferrero di Cambiano pose termine alla sua relazione. I lettori forse si domanderanno: ma quale azione politica svolse l'Unione, che pure deve essere, a quanto si dice, un'associazione politica? I lettori hanno apparentemente ragione: certo l'Unione è un aggruppamento politico, è la depositaria dell'idea liberale, e specialmente in questi tempi di discussione sul dopoguerra, sulle tariffe doganali, sulla commissione dei seicento, l'idea liberale dovrebbe essere divulgata e servire a orizzontare l'opinione pubblica delle classi dirigenti. Ma l'Unione non poteva pronunziarsi: infatti erano in esame alcune proposte modifiche statutarie tendenti a darle unità di azione politica. L'idea liberale era disunita in seno all'Unione: nella seduta lo statuto nuovo di unità è stato approvato. L'anno venturo il presidente riferirà sulle altre iniziative, sulle altre cooperative, sugli altri morti, poi informerà se l'unità avrà dato buoni risultati; in caso contrario altre modifiche saranno proposte. Perché l'Unione liberale monarchica è un'associazione politica, ha lo scopo di educare i cittadini borghesi a ragionare e operare secondo l'idea liberale, ha lo scopo di controllare le pubbliche amministrazioni affinché l'idea liberale fecondi le attività nazionali e comunali.

(23 luglio 1918).


  1. Seguono tre righe incomprensibili.