Socialisti e cristiani

L’operaio Giacosa è stato arrestato il 1° maggio sotto l’accusa di aver lanciato una mitica bomba in piazza S. Carlo. Una guardia regia giurò di aver visto coi suoi occhi il Giacosa a lanciare la bomba.

L’altro giorno il Giacosa è stato scarcerato, perché prosciolto in istruttoria; egli dimostrò luminosamente di non aver potuto lanciare nessuna bomba. Il Giacosa è cristiano devoto; appena scarcerato egli manda all’«Avanti!» una sottoscrizione di lire dieci con questa dicitura: «Il compagno Giacosa, per grazia ricevuta, mette dieci lire per l'”Avanti!” Crede nel Vangelo di Cristo. Fa voti che Cristo punisca quella degna guardia regia che ha giurato il falso».

Da questo piccolo episodio si possono trarre alcune moralità. Un operaio, cristiano, riconosce nell’«Avanti!», nel giornale della classe operaia, il suo giornale, quello che lo ha difeso, difendendo tutta la classe operaia aggredita a fucilate il 1° maggio. Egli comprende che l’idea religiosa non costituisce motivo di scissione nella classe operaia, come non costituisce motivo di scissione nella classe borghese. I socialisti marxisti non sono religiosi; credono che la religione sia una forma transitoria della cultura umana che sarà superata da una forma superiore di cultura, quella filosofica; credono che la religione sia una concezione mitologica della vita e del mondo, concezione che sarà superata e sostituita da quella fondata sul materialismo storico, cioè da una concezione che pone e ricerca nel seno stesso della società umana e nella coscienza individuale le cause e le forze che producono e creano la Storia. Ma pur non essendo religiosi, i socialisti marxisti non sono neppure antireligiosi; lo Stato operaio non perseguiterà la religione; lo Stato operaio domanderà ai proletari cristiani la lealtà che ogni Stato domanda ai suoi cittadini, domanderà che se vogliono essere in opposizione questa opposizione sia costituzionale e non rivoluzionaria. L’opposizione rivoluzionaria è propria di una classe oppressa contro i suoi sfruttatori; l’opposizione costituzionale è l’atteggiamento proprio di un ceto ideologico della classe verso la maggioranza che esercita il potere politico. L’operaio cristiano Giacosa mostra di aver compreso questo nesso del pensiero politico proletario, se, pure essendo cristiano, egli riconosce nell’«Avanti!» l’organo della sua classe. Egli fa voti perché Cristo punisca la guardia regia che ha giurato il falso; il Partito socialista non riconosce come buona questa tattica e preferisce la sua: espropriare i capitalisti e con la forza dello Stato operaio rendere impossibile, anche per gli operai cristiani, che il giuramento falso di un agente della borghesia faccia marcire in prigione i proletari.

(26 agosto 1920).