Capitolo II

Influenza dall'orografia nel delitto. Geologia.—Terreni gozzigeni, malarici, ecc.

Volendo ricercare le altre influenze e specialmente le orografiche ed etniche mi valgo della distribuzione geologica ed orografica della Francia di Réclus (Géographie), del Chassinaud, Étude de la statistique criminelle de France, Lyon, 1881, di Collignon, Contribution à l’étude anthrop. du population française, 1893; Idem, Indice cefalico secondo il delitto in Francia; Archives d’anthrop. crim., 1890; del Topinard, La couleur des yeux et cheveux (Arch. d’anthr.,, 1879), e per l’Italia: Livi, Saggio di risultati antropometrici, Roma, 1894; Id., Sull’indice cefalico degli italiani, Roma, 1890, e per la statistica dei condannati in Francia della Justice en France (1882) colle medie dei condannati dal 1826 al 1880: e delle belle opere di Socquet, Contribution à l’étude statistique de la criminalité en France, dal 1876 al 1880, Paris, 1884, del Joly, La France criminelle, 1890, dell’Atlante dell’Omicidio del Ferri, 1895, che supera quanto si è mai fatto in Italia e Francia su questo argomento, e finalmente delle bellissime statistiche penali di Bodio.

1. Geologia.—Uno studio anteriore fatto sulla distribuzione geologica dei terreni in Francia mi aveva già provata la scarsissima influenza delle condizioni geologiche sui reati politici, essendo la quota dei ribelli press’a poco egualmente distribuita nei vari terreni salvo forse una piccola sproporzione pei terreni giurassici e calcarei (V. Delitto politico, p. 77).

Altrettanto devo ripetere per la distribuzione dei reati contro le persone per 54 anni in Francia dove troviamo:

  • 21% pei dipartimenti in prevalenza di terreni giur. calcarei
  • 19% pei dipartimenti in prevalenza di terreni granitici
  • 22% pei dipartimenti in prevalenza di terreni cretacei
  • 21% pei dipartimenti in prevalenza di terreni alluvionali

con differenze quasi nulle; e dicasi altrettanto pei reati contro le proprietà.

2. Orografia.—Studiando il rapporto dell’orografia colla quota dei reati contro le persone, tentati e consumati in 54 anni in Francia, vediamo come la quota minima di dipartimenti con cifre superiori alla media della Francia intera:

  • la quota minima 20% si trova nei dipartimenti di pianura,
  • la quota media 33% si trova nei colligiani
  • la quota massima 35% si trova nei montani,

certo perchè la montagna offre maggior opportunità agli appostamenti, perchè alberga popolazioni più attive.

Che vi sia veramente un rapporto colla maggior attività lo sospetto dall’aver trovato la stessa distribuzione in Francia per la genialità e per le tendenze rivoluzionarie, massima nei dipartimenti montani, 50%, minima nei pianigiani (V. Delitto politico, cap. IV).

Quanto agli stupri, pari o quasi, nei dipartimenti a terreno montano—35%—e colligiani—83%—essi sono straordinariamente più numerosi in quelli in pianura che danno il 70% certo perchè qui la popolazione è più densa e più abbondanvi le grandi città.

Quanto ai reati contro la proprietà, le differenze sono assai meno spiccate. Si vedono essi eccedere all’inverso dei reati contro le persone:

  • più nei distretti pianigiani fino al 50%
  • diminuendo nei distretti colligiani fino al 47%
  • e nei distretti montanini fino al 43%.

In Italia i furti qualificati non mostrano una speciale tendenza verso il Sud nè un rapporto orografico. Noi li vediamo (Atlante Ferri) dare i massimi, oltre i 201 per 100,000 abit. nella piana del Po (Nord d’Italia) in Bologna, Ferrara, Venezia pianigiane; e nella Calabria che è montuosa e marina, come in tutta la Sardegna pure marina e montanina; e nella provincia di Livorno, mentre la più meridionale Sicilia ne è meno colpita.

Nel Tonchino la pirateria è favorita dal sistema d’irrigazione che facilita l’operazione dei banditi formicolanti nei litorali (Corre, Ethnol. Cr., 43).

Malaria.—Prendendo i paesi d’Italia che dalla bellissima carta di Bodio, 1894, appaiono i più colpiti dalla malaria che vi causa mortalità da 5 a 8 per 1000 abitanti, e sono Grosseto, Ferrara, Venezia, Crema, Vercelli, Novara, Lanciano, Vasto, S. Severo, Catanzaro, Lecce, Foggia, S. Bartolomeo in Galdo, Terracina, Sardegna, vediamo che l’intensità del morbo coincide col maggior numero dei reati contro le proprietà in 5 su 13—in Grosseto, cioè, Ferrara, Sardegna, Lecce, Roma.

Quanto agli omicidi ecc. manca completamente ogni rapporto: anzi si nota che nella Sardegna meridionale, la più colpita dalla malaria, vi sono meno reati che nella settentrionale: altrettanto dicasi dei reati contro il buon costume; e così in Francia ove Morbihan e Landes, Loir-et-Cher ed Ain, malarici, hanno cifre scarse di omicidi e stupri.

Gozzigeni.—I grandi centri cretinogini e gozzigeni d’Italia che tanto influiscono sull’igiene e sull’intelligenza degli abitanti[1], Sondrio, Aosta, Novara, Cuneo, Pavia, non si distinguono per peculiari intensità nel crimine, son tutti sotto la media nell’omicidio, nei furti e nei reati contro i costumi solamente. Sondrio contro il buon costume dà più rei che le vicine Como e Brescia—come 13,2 a 9,5 ed 8,0.

Anche in Francia se Basse ed Alte Alpi, Pirenei orientali dànno cifre alte di gozzuti e di omicidi, 9,76 per milione di abitanti, viceversa Lozère, Ariège, Savoia, Doubs, Puy de Dome, Aisne, Alta Vienna hanno molti gozzi e pochi omicidi, da 1 a 5,7 per un milione di abitanti, e così pei furti che scarseggiano in tutti i paesi gozzuti meno Doubs, Vosgi, Ardenne; però è certo che nei paesi dove domina il gozzo si nota una speciale crudeltà mista a lascivia nei delitti, ma per potersene accorgere bisognerebbe fare lo studio per circondarii.[2]

Mortalità.—Su 23 dipartimenti francesi che dànno una mortalità minima[3], 7=30%, superano la media francese pegli assassini; cioè Lot et Garonne, Aisne, Marne, Côte-d’Or, Eure, Haute-Saône, Aube, dando una media per gli assassini, di 18,9‰ (Ferri, Atlante).

Su 18 dipartimenti di media mortalità, 6=23%, superano pure la media degli assassini, cioè Indre et Loire, Aude, Basses Pyrénées, Hérault, Doubs, Seine et Oise, Vosges. Tutti 18 dànno una media generale di 15,4 di poco, dunque, differente dai primi.

Su 25 dipartimenti di massima mortalità, 7=28%, sorpassano la media degli assassini; cioè Basses Alpes, Haute Loire, Seine, Seine Inférieure, Bouches du Rhône, Corse et Var: dando una media generale di 28%. Però, togliendo i 2 ultimi dipartimenti, esageratissimi, la differenza è assai minore (20%).

Pei furti su 24 dipartimenti con minima mortalità, 14 superano il 90‰ dando una media di 102,4.

Su 18 dipartimenti di mortalità media, 7 superano di poco il 90‰ dei furti, dando una media generale di 91‰.

Su 25 dipartimenti con minima mortalità, 8 superano il 90‰ dando una media di 105.

In complesso può dirsi dunque che manca una corrispondenza pei furti, mentre per gli assassini vi ha parallelismo colla maggior mortalità e così in Italia (Sicilia, Sardegna, Basilicata).

Quanto alle ribellioni predominano pure ove è maggiore mortalità:

  • Su 27 dipartimenti, con mortalità minima, 15 ribelli, 12 conservatori
  • Su 27 dipartimenti, con mortalità massima 21 ribelli, 6 conservatori[4].

  1. Vedi mio Uomo di Genio, 6ª ed., p. 77 e mio Delitto Politico, Parte I.
  2. Da uno studio, però, sul 1890-94, che potei ottenere dall'ill. Proc. del Re Appiani, cavo che in Aosta omicidi 0,49 per 10.000 abitanti. — Torino 0,75 in Aosta ferite 2,9 per 10.000 abitanti. — Torino 12,00 in Aosta stupri 0,40 per 10.000 abitanti. — Torino 0,56 in Aosta furti 44,00 per 10.000 abitanti. — Torino 24,00 dunque con sola superiorità nei reati di furto, che devono essere campestri e quindi occasionali e di niuna importanza.
  3. Bertillon, Démographie de la France, 1878.
  4. Lombroso, Delitto politico ecc., 1890.