È stato lanciato un nuovo programma politico. Eccolo nelle sue parti essenziali:
Lotta contro l’analfabetismo. Viabilità. Costruzione dì nuove strade e ferrovie. Scuole laiche elementari obbligatorie con sanzioni penali. Insegnamento tecnico obbligatorio nelle officine.
Parlamento: equa compartecipazione di industriali, agricoltori, ingegneri e commercianti al governo del paese — limite minimo di età per la deputazione portato a 22 anni; abolizione del Senato.
Dopo un periodo di prova, un Parlamento cosí composto potrà essere abolito, per giungere a un governo tecnico senza Parlamento, composto di 20 tecnici eletti mediante il suffragio universale e controllato da un’Assemblea di 20 giovani non ancora trentenni, anch’essi eletti col suffragio universale.
Abolizione dell’autorizzazione maritale. Divorzio. Suffragio universale uguale e diretto a tutti i cittadini, uomini e donne. Scrutinio di lista a larga base. Rappresentanza proporzionale.
Costituzione di un vasto demanio mediante la proprietà delle Opere pie, degli Enti pubblici e con la espropriazione di tutte le terre incolte e mal coltivate.
Energica tassazione dei beni ereditari e limitazione dei gradi successori.
Imposta diretta e progressiva con accertamento integrale.
Libertà di sciopero, di riunione, di organizzazione, di stampa.
Trasformazione ed epurazione della polizia. Abolizione della polizia politica. Abolizione dell’intervento dell’esercito per ristabilire l’ordine.
Giustizia gratuita e giudice elettivo.
I minimi salari elevati in rapporto alle necessità della esistenza. Massimo legale di 8 ore di lavoro. A uguale lavoro uguale salario per gli uomini e le donne. Trasformazione della beneficenza in assistenza e previdenza sociale. Pensioni operaie.
Sequestro della metà di tutte le sostanze guadagnate con forniture di guerra.
Esercito: mantenerlo fino allo smembramento dell’impero austro-ungarico, per quindi diminuirne gli effettivi al minimo.
Religione: anticlericalismo integrale; espulsione dei preti, dei frati e delle monache.
Amministrazione: riforma radicale della burocrazia, divenuta oggi fine a se stessa e Stato nello Stato. Sviluppo delle autonomie regionali e comunali. Decentramento. Diminuire gli impiegati di due terzi, raddoppiando gli stipendi. Concorsi difficili ma non teorici. Dare ai capi-servizio la responsabilità diretta. Principio elettivo nelle cariche maggiori.
Sviluppo della marina mercantile e della navigazione fluviale. Canalizzazione delle acque e bonifiche. Difesa dei consumatori.
Questo programma è stata scritto da Filippo Tomaso Marinetti per conto del nuovo partito politico futurista. Sfrondato delle amplificazioni verbali, delle imprecisioni di linguaggio, di qualche lieve contraddizione, esso non è altro che il programma liberale che i nipoti di Cavour avrebbero dovuto realizzare per i migliori destini d’Italia. Ma i nipoti di Cavour hanno dimenticato gli insegnamenti e le dottrine del loro antenato. Il programma liberale sembra cosí straordinario e pazzesco che i futuristi lo fanno proprio, persuasi di essere originalissimi e ultra-avveniristici. È lo scherno piú atroce delle classi dirigenti. Cavour non riesce a trovare in Italia altri discepoli e assertori che F. T. Marinetti e la sua banda di scimmie urlatrici.
Il grido del Popolo, 16 marzo 1918. Non firmato.