La guerra continua, signori…

Il prof. Romano Pietro e il prof. Cian Vittorio, pilastri intellettuali dei Fasci di combattimento, reparto torinese, continuano la guerra. Dopo avere, con la loro attività di resistenza interna, assicurato all’Italia il trionfo di Vittorio Veneto e aver cosí potentemente contribuito a dissolvere l’impero asburgico, negazione di Dio e della Giustizia umana, i due professori ritengono la lotta non sia finita. L’Italia è minacciata da un’invasione — che fa parte di tutto un rinnovato piano pangermanista, col quale si vuole annientare la vittoria italiana e il suo primato nel mondo — l’invasione dei bambini viennesi. La stirpe teutonica, vinta militarmente dalla virtú dei discendenti di Mario, vuole salvare le sue posizioni facendosi uno strumento della pietà: tutta la manovra è stata preparata con la precisione accurata e metodica propria delle razze inferiori come la germanica. Lo Stato germanico di Berlino abilmente è riuscito a far sí che l’Intesa non permettesse all’Austria di incorporarsi alla Confederazione tedesca; l’Austria è cosí rimasta avulsa da ogni sistema economico.

Una città di tre milioni di abitanti, costituitasi nei secoli con una sua figura e una sua funzione particolare nell’Europa, si è trovata, da capitale di un aggregato di cinquanta milioni di uomini, ad essere la capitale di un aggregato di sei milioni. Vienna si decompone, la sua compagine umana si dissolve; i bambini muoiono, muoiono le donne; la popolazione langue e si esaurisce in una prigione economica senza possibilità di evasione. La guerra continua, implacabile; la distruzione del nemico procede inesorabile. I viennesi dovranno abbandonare la loro sede abituale come un giorno gli ebrei abbandonavano la Palestina; l’emigrazione si è iniziata con l’esodo dei bambini, con l’esodo dei piú deboli, dei piú indifesi che sciamano in cerca della pietà internazionale.

I proff. Cian e Romano si sono fatti un cuore di pietra nella pratica del Fascio di combattimento: essi scendono in lizza contro i bambini di Vienna; essi mobilitano i bambini del Belgio e del Veneto contro i bambini di Vienna, essi svelano il piano pangermanista, che, complice il Pus italiano, vuole annientare la vittoria italiana e il primato dell’Italia nel mondo. Non esistono dunque portinaie nelle case dei proff. Cian e Romano, che siano capaci di misurare sulle teste di questi due mostricciattoli della vecchia stupidaggine nazionale, la lunghezza delle scope professionali?

(20 gennaio 1920).