L’esclusione

L’idiota con decoro, il celebre… «aria ai monti», che reca ancora al petto, celate nella stoffa grigioverde, le decorazioni germaniche ed austriache, doveva pure interloquire. A Torino c’è un Museo del Risorgimento italiano; c’è una commissione municipale di vigilanza. Il sindaco non ha mai ritenuto logico che di questa commissione facesse parte un rappresentante della minoranza socialista come per le altre commissioni municipali.

La cosa importa a me meno di un fico secco. Già, intanto, in fatto di musei io mi sento piuttosto futurista. Ma i miei amici che credono ancora essere la storia maestra della vita, vorrebbero una rappresentanza anche in quella commissione per impedire, non foss’altro, certe ingiustizie storiche e che quest’istituzione divenga anche uno strumento di partito e di partigianerie. Ebbene, l’idiota con decoro che vende il vermouth e si picca di storiografia giustifica l’esclusione in un modo che irrita i nostri amici, ma che a me piace assai. Dice l’idiota con decoro: «Voi socialisti negate la monarchia; la monarchia ha fatto l’Italia; la storia d’Italia si fonda nella storia della monarchia. Ergo: i socialisti non devono mettere naso nel Museo del Risorgimento».

Giustissimo! «Aria ai monti»… con o senza decorazioni austro-germaniche, ha ragione. Nessun discorso è piú significante di quello che nella seduta consiliare di ieri ha esibito alla nostra ilarità.

Per «aria ai monti» Garibaldi, Mazzini, il popolo tutto, quello delle cinque giornate, come quello delle dieci di Brescia, leonessa d’Italia, passano in sott’ordine.

La monarchia soprattutto [otto righe censurate].

(7 gennaio 1916).