Le conseguenze

Il «Momento» (27 aprile) pubblica questa informazione: «Nella giornata di ieri è stata rimborsata alla nostra amministrazione la somma che rappresenta l’importo dei danni materiali arrecati dagli studenti». Essa è in relazione con questa notizia che il «Momento» ha pubblicato il 26, dopo la narrazione dell’assalto dato ai suoi uffici da un gruppo di studenti:

I bravi marmocchi in berretto goliardico cercarono di squagliarsi, ma due che erano stati sorpresi a far strage di vetri e che erano penetrati, armati di bastoni, entro l'atrio del giornale, vennero acciuffati dalle guardie e dichiarati in  arresto, dietro nostra richiesta, per violazione di domicilio, e per tale reato denunziati all'autorità giudiziaria, alla quale ricorreremo per il risarcimento dei danni. Diamo qui i nomi dei due eroi: Ezio Farinelli di Principio, nato nel 1901, studente al liceo M. D'Azeglio, allievo del prof. Monti e abitante in corso V. Emanuele 78, e Alessandro Polonini di Carlo, abitante in via delle Orfane 29.

Il «Momento» è stato rimborsato dei danni. I due arrestati devono essere stati rimessi in libertà. Gli inquieti genitori avranno riacquistato la tranquillità.

Il reato non esiste piú, non piú responsabilità; i danni sono stati rimborsati; il quattrino cancella il delitto. I due eroi (come li chiama il «Momento») si convinceranno cosí che un’azione provoca conseguenze non per la sua essenza, ma a seconda del portafoglio genitoriale. Gli studenti accumulino esperienza: facciano risparmi, costituiscano addirittura una società mutua. Quando il capitale sociale avrà raggiunto una certa altezza, potranno permettersi un ampliamento di attività, rompere vetri, fracassare imposte, invadere privati domicili. Risarciranno, pagheranno, e nessun crimine avranno commesso. L’eroismo si vende un tanto a vetro, il delitto si riscatta un tanto per amministrazione danneggiata.

I due eroi devono essere ormai in libertà. Beati loro, se amano piú la libertà materiale del corpo che la libertà spirituale. Il «Momento» si è vendicato della loro violenza, in modo antieducativo, contro i propri principî, contro i programmi che dice di voler diffondere, ma si è vendicato. I due sono definitivamente due marmocchi. Sapevano essi che infrangevano una legge nazionale rompendo i vetri? Ma no, l’infrazione è un puro atto di meccanica applicata: il cozzo di due corpi differentemente solidi provoca sempre una rottura. I due eroi sono diventati pura forza bruta, naturale, che provoca effetti fisicamente catalogabili. Nessuna luce ideale, nessun elemento politico, nessuna spiritualità. Se la volontà fosse stata presente la legge avrebbe avuto il suo corso, i due eroi ne avrebbero subito le conseguenze. O che si può impunemente violare il codice della propria nazione, della propria patria? Ma i due non hanno violato la legge: sono irresponsabili, sono pura forza naturale; sono niente altro che il portafogli dei loro genitori.

(28 aprile 1918).