Le corna della lumaca

Si sfoglia la guida. Per esempio si cerca nell’indice: Adolfo Colombo: pp. 914, 927, 959, 963. Prof. dott. Adolfo Colombo, incaricato della direzione del Museo nazionale del Risorgimento italiano, consigliere della Società nazionale per la storia del Risorgimento italiano, incaricato dell’insegnamento della storia e geografia nel liceo moderno M. d’Azeglio, ordinario delle stesse materie alla scuola tecnica Giulio.

La guida non dice altro. E tutto questo è troppo poco. Si vuol conoscere l’uomo, si vuol sapere di che tessuto sia il carattere dell’uomo. Ne vale poi la pena? Vediamo: il prof. Adolfo Colombo ha tenuto qualche sera fa una conferenza per conto dell’Università popolare sull’Inghilterra nel Risorgimento italiano, è stato nominato cavaliere per meriti acquisiti durante il periodo in cui si sta svolgendo questa guerra, che dev’essere l’ultima del Risorgimento italiano, fa parte dei vari comitati che controllano al fronte interno lo svolgimento di questo Risorgimento italiano. La guida dice troppo poco intorno a lui. Bisogna che se ne occupi la storia, o, almeno almeno, la cronaca che precede la storia di questo nuovo Risorgimento.

Noi amiamo le bestie. Perciò ci scappano volentieri dalla penna delle metafore zoologiche. È questo l’estremo onore che rendiamo agli avversari: li paragoniamo alle creature nostre predilette. Per Adolfo Colombo siamo stati un pezzo titubanti. Il suo cognome turbava il lavoro della concezione. Finalmente ci siamo decisi: il prof. Adolfo è un chiocciolone. Nobile animale il chiocciolone. Come il prof. Adolfo. Osservate, in autunno, lo sbucare di questi saporosi molluschi dai precordi della madre terra. Che andare maestoso, che superbo dispiegamento dei due tentacoli vibratili (volgarmente chiamati le corna della lumaca) che cercano di attingere il cielo. Il prof. Adolfo ha anch’esso proceduto cosí al suo primo sbucare di sotto il sasso dove misconosciuto digeriva i libri di testo da deglutire nelle aule scolastiche. E ha percorso il campicello pieno di verdore delle conferenze patriottiche, dei comitati per le iniziative patriottiche che preludevano all’ultimo Risorgimento. I tentacoli rimanevano pomposamente vibrati verso il cielo, non avevano ancora urtato neppure un sassolino che li facesse almeno rinfoderare in parte. Le classi giovani richiamate partono, prese nel turbine del gorgo che non perdona. Il prof. Adolfo vede il gorgo e sembra che si diriga con tutto il suo pavese al vento. Classi medie! Ahi!… un tentacolo si rinfodera, gocciolante di argentee perline: anche le chiocciole hanno i sudori freddi. Ahi!… sono i due tentacoli che lasciano spoglio di ogni venustà il musetto bizzarro. Il prof. Adolfo è stato dichiarato abile al servizio militare. Procede ancora un po’ il chiocciolone, poi tutto il suo vischioso corpicino dispare nella casetta: il prof. Adolfo è stato riformato alla visita per ufficiale, e non crede decoroso per un uomo di tanti risorgimenti fare il semplice soldato. Chiuso nella sua casetta dalle pareti dure e impenetrabili, a chi vi bussa e domanda notizia delle vibratili antenne, risponde che ha altro a che pensare, che ha incominciato la cura per i calcoli alla vescica, o per il verme solitario, o per l’appendicite. Risponde che risorgerà, che scriverà sul Risorgimento, che parlerà dell’Inghilterra nel Risorgimento. Le antenne (volgarmente le corna) sono state messe a riposo: la casetta corazzata si adorna solo di una lucente croce di cavaliere.

E questa è la cronaca del Risorgimento, che servirà domani per la storia del Risorgimento, e che in bocca del prof. Adolfo sarà conchiusa nell’equazione patriottica: cavaliere uguale fantaccino. E chi vive si dà pace.

(20 gennaio 1917).