L’appello ai pargoli

I piccoli non hanno suggerimenti da prestare ai generali sui campi di battaglia, o consigli da rivolgere ai governanti: sono esseri deboli, ma nel candore dell'anima, nella purezza del loro amore costituiscono la classe privilegiata nella grande famiglia cristiana. I loro suggerimenti li hanno per Iddio: sui campi di battaglia sta il padre loro, sta forse qualche fratello, l'affetto che essi nutrono per i loro cari suggerirà quelle espressioni che gli uomini non sanno intendere, ma che Iddio, l'amico piú tenero dei fanciulli e nel cui potere sta la sorte e la vita delle nazioni, non solo sa comprendere ma sa esaudire.

Con una mezza colonna di simili rugiadose espressioni da filotea per pie dame, il «Momento» presenta l’invito che il pontefice ha rivolto ai bambini che ieri si presentarono alla prima comunione. Tutti i mocciosetti che ieri candidovestiti si presentarono agli altari non stavano buoni buoni e compunti solo per la promessa delle caramelle e dei dolciumi del dessert famigliare. Il pontefice li aveva delegati quali plenipotenziari per la pace alla corte del padreterno.

E i bimbi hanno preso sul serio il loro mandato. Sarà una giornata indimenticabile quella di ieri, per migliaia e migliaia di piccoli che cresceranno. Il cattolicesimo, dando alla funzione di ieri uno scopo concreto e di quella tal concretezza, ha seminato bene per l’avvenire. Manzoni dice che il tracollo alle sue titubanze di ateista sulla via di Damasco, fu dato dall’impressione profonda sentita ascoltando della musica sacra, eseguita dall’organo nella discreta e suggestiva luce crepuscolare di una chiesa.

La coscienza religiosa è tutta materiata di queste impressioni crepuscolari, di questo vago riecheggiare di ricordi lontani, che rendono morbido il cervello, che spopolano la coscienza o la staccano dalla terra per dei vagabondaggi sublunari in un cullamento perpetuo della propria inerzia, con la abdicazione della propria volontà nelle mani della Onnipossenza e dei suoi ministri in terra.

È difficile combattere questi stati d’animo, perché si supera ciò che è razionale, non ciò che è solo stopposa vacuità. Perciò i cattolici li moltiplicano, continuano le loro conquiste, intensificano la loro opera invischiatrice. E la loro arma piú efficace è il bambino: lo si manipola nelle scuole, nei collegi privati e negli oratori e all’altare per la prima comunione.

Nel Piccolo mondo antico di Fogazzaro, Piero Maironi una notte di Natale sveglia la figliuoletta quattrenne apposta, la conduce insonnolita in barca sul lago fino alla chiesa, la tuffa cosí stordita nel mare di luci e d’incensi, e a chi gli domanda il perché di questo turbare cosí la bambina, risponde appunto che vuole creare per l’avvenire dei ricordi romantici, delle impressioni vaporose, che lo rassicurino per la cristallizzazione della figlia piú che le prediche morali e i ragionamenti di cui altre prediche e altri ragionamenti possono distruggere l’effetto. Non importa ai cattolici che con tali metodi si creino solo dei mezzi caratteri, delle mezze coscienze. Appunto queste costituiscono il plesso sociale piú retrivo e conservativo, il materasso contro il quale si picchia invano. E non è da mezzo carattere, da mezza coscienza far invocare dai bambini ciò che gli uomini dovrebbero cercare di procurarsi, lasciare ai bambini la responsabilità di una risposta negativa da parte di chi è presentato come l’amico della puerizia, l’ascoltatore dei suggerimenti degli esseri deboli?

(31 luglio 1916).